Presenze U21: che fine hanno fatto gli Azzurrini?

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Presenze U21: che fine hanno fatto gli Azzurrini?

©TM/IMAGO

Partite d’archivio, tabellini rispolverati, rose storiche: quanto è facile rimanere sorpresi guardando i dati e le statistiche del passato, e quanto overthinking a incrociare questi stessi dati con la coscienza derivante dal senno di poi? Nello specifico, ripensando alla nostra Nazionale U21 nel nuovo millennio, quante volte ci è capitato di pensare quanto certi giocatori abbiano fatto carriera, e quante occasioni sono state sprecate da talenti che parevano avere un potenziale sicuro? Andiamo ad analizzare gli Azzurrini più presenti in Under 21 e le loro carriere, in Serie A e nella Nazionale dei “grandi”.

Presenze in U21: i top del nuovo millennio

La vetta all-time (37 gare) è affare per due, ma Andrea Pirlo ha esordito in U21 nel 1998. E così l’allenatore ex Sampdoria viene escluso dalla statistica, condividendo lo stesso destino del rivale cittadino Alberto Gilardino, ironia della sorte anche lui proprio oggi scaricato dal proprio club.


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Resta solo allora il portiere Francesco Bardi, promessa mai mantenuta che in Serie A ha provato a tenere viva la fiammella nel Chievo Verona, quando ancora era di proprietà interista. Ora, a 32 anni, difende la porta della Reggiana in Cadetteria, potendo raccontare una carriera di tutto rispetto, sebbene con l’amaro in bocca di una massima serie assaporata fugacemente, per sole 54 presenze. Pensando solo ai portieri, argento e bronzo vanno a due giocatori che rappresentano il passato e il presente della DeaMarco Carnesecchi (22) e Andrea Consigli (21).

Tornando però alla classifica totale, col solo filtro dell’esordio nel terzo millennio, Marco Motta (36) prosegue la parata dei giocatori “arrivati” ma con l’asticella che avrebbe potuto essere un po’ più in alto, col podio chiuso da Daniele Bonera (34), uno quantomeno da 16 presenze in Nazionale e 321 gare in A. Nomi che si fanno largo tra ottimi calciatori nella propria dimensione come Giampiero PinziCesare Bovo (27 entrambi), eterni giovani condizionati dagli infortuni come Luca Marrone (31), ex predestinati come Alberto Paloschi (29). In dodicesima posizione, rompono questa catena Domenico Criscito, bandiera del Genoa con esperienza internazionale, e soprattutto Giorgio Chiellini (27), 117 gare con la Nazionale maggiore e un Europeo in bacheca con l’etichetta della maglia di Bukayo Saka ancora in tasca.

E tra un Patrick Cutrone che ha toccato con mano la maglia azzurra una volta sola e nella sua seconda carriera nella natia Como cerca di reimpossessarsene, e un Giulio Donati che attualmente potrebbe essere ancora in cerca di una casacca nel campionato italiano, ventiduesimi con 23 gare ci sono Domenico Berardi e Manuel Locatelli, ancora convinti di poter rimpinguare il bottino di presenze durante la gestione Spalletti. Il primo tenta di riconquistare posizione dopo un brutto infortunio e una retrocessione vista dalle tribune del Mapei Stadium, il secondo ha raccolto due gettoni staccando il compagno, ma con una concorrenza che tra il ritorno di Sandro Tonali, il duo nerazzurro Barella-Frattesi, e l’esplosione di Nicolò Rovella e Samuele Ricci, si fa sempre più spietata.

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