Dal suo debutto italiano
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Dal giorno in cui Stefano Pioli lanciò Dusan Vlahović nel grande calcio n’è passata sotto i ponti di acqua… e di gol. Novantaquattro per la precisione (più le 3 da minorenne in Serbia, nda), distribuiti fra Fiorentina e Juventus, due dei quali nella seconda giornata del girone unico della Champions League 2024/25. Una degna risposta ai detrattori del serbo, abile, quando in serata di grazia, di dare sfoggio a tutte le voci in repertorio.
Fra l’altro il 9 bianconero ultimamente segna solo due gol per volta. Un caso? Potrebbe esserlo se non fosse che il calciatore in questione è diventato uno dei venti con più doppiette (a salire) con i club dei top campionati da quando ha debuttato in Serie A.
Un campo che diventa confronto a tutto tondo nella misura in cui l’uno-due al Lipsia gli consente di crearsi l’opportunità per pareggiare i conti sia con Lautaro Martínez che con Romelu Lukaku, avversari anche nella corsa al prossimo titolo cannonieri italiano. Il trio che sente l’odore della top10, chiusa Jonathan David, decisivo nella recente vittoria del Lille contro il Real Madrid. Un solo gol nell’occasione ma davanti al viceré, per ora, delle doppiette nelle ultime sette stagioni: Kylian Mbappé.