Da 80 milioni a salire
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“Rifiuto e vado avanti”. Come insegna uno dei programmi televisivi cult della RAI, anche un’offerta all’apparenza irrinunciabile può essere declinata. E, proprio come il format pre-serale campione d’ascolti, l’azzardo non sempre paga. Il potere della rinuncia del resto non è univoco, come hanno scoperto il Napoli e De Laurentiis, ora alle prese con altro big in bilico dopo le decisioni prese su Victor Osimhen un anno fa. Se per il nigeriano fu posto un veto e tutto si concluse con un rinnovo con “postilla” (fino al 2026, con opzione per un altro anno in favore del club) e successivo prestito al Galatasaray, il destino di Kvicha Kvaratskhelia difficilmente seguirà lo stesso corso, anche se nell’ombra c’è sempre lo stesso tentatore: il PSG.
Vuoi perché l’assalto dei parigini si è intensificato nelle ultime ore, complice l’ennesimo stallo nelle discussione con i rappresentanti del georgiano sul prolungamento di contratto, vuoi perché la delusione è dietro l’angolo. Per il giocatore e per lo stesso Napoli, che per l’esterno aveva già rifiutato 120 milioni di euro in estate e che in questo inverno non è disposto a scendere sotto gli 80. Praticamente 5 in meno dell’attuale valore di mercato del giocatore.
I partenopei hanno saputo più volte far sfoggio di cazzimma, sfidando avversari di alto rango e passando oltre disegni da 35 (Hamsik da parte del Bayern), 50 (Cavani, via Chelsea) e 100 milioni di euro (Osimhen, lo stesso PSG). Quanto varrà il rischio? Posto che Kvaratskhelia sarà un parametro zero solo a partire da giugno 2027 e rinunciarvi ora, con questa classifica, non è ipotizzabile per un tecnico di polso come Conte, il gioco a far muro non sempre vale la candela. Un esempio, è stato il tira e molla fra Inter e Milan Skriniar, finito con il difensore al PSG da svincolato e i Nerazzurri a mani vuoti quando avrebbero potuto godersi fra i 40-50 milioni di euro, secondo fonti dell’epoca. Sarà solo coincidenza che lo sloveno oggi venga proposto al Napoli proprio per arrivare la 2001 fra gli autori del terzo scudetto degli Azzurri.
Storie di destini incrociati, del resto, se ne contano a iosa. Messo nella parte opposta del mercato, il solito PSG ha visto partire Kylian Mbappé senza stretta di mano con il Real Madrid, arrivato a mettere sul banco ben 180 milioni di euro. La risposta più chiara a chi pensa che il buonsenso sia la carta vincente. Non lo è, almeno non quanto le volontà dei calciatori.
Fra i grandi no del mercato ci sono quello di Kaká al City (Braida, allora DS del Milan, raccontò di un’offerta da 105 Mio. €) e di Lotito a vari team per Sergej Milinkovic-Savic. Il brasiliano scelse il Real Madrid (3 trofei con i Blancos) e l’attesa pagò; il serbo, per il quale si proponevano cifre con tanti zeri, ha sempre mostrato fedeltà alla Lazio, dandole l’addio solo dopo 8 anni e il meglio della carriera alle spalle. Per l’Arabia disse no, invece, Rafael Leão e non ci fu modo di conoscere avanzato ai Rossoneri (si parlava di 100 Mio. €) fosse di loro gradimento. Insomma, si può giocare a carte coperte o svelate ma al Napoli toccherà scegliere presto quale mossa giocarsi.