Risale il Brasile
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Nulla da fare: doppio vantaggio vanificato, pari con il Belgio e amaro in bocca. Gli episodi penalizzano l’Italia, apparsa comunque sempre più fluida e convinta dei propri mezzi. Manca il risultato, che fa la differenza al di là del cammino nella UEFA Nations League 2024. E il raccolto negli ultimi quattro anni degli Azzurri, intorno al fruttuoso Euro 2020, è assai magro: 35 gare vinte su 59, fra amichevoli e impegni ufficiali. Peggio del Senegal, dell’Iran, del Giappone (salito qualche giorno fa a 41 grazie ad una grande prestazione del parmense Suzuki contro l’Arabia Saudita di Mancini) e ovviamente delle altre big europee. E sarebbero arrivati a 35 anche i Diavoli Rossi se avessero completato la rimonta durante il match dell’Olimpico. E il fatto che il Brasile, l’altra grande in difficoltà dei tempi recenti, sia arriva a 34 certifica la poca confidenza con il bottino pieno degli uomini oggi in mano a Spalletti.
Non inganni nemmeno la posizione della Germania a meno di trenta successi in quattro anni, perché i tedeschi contano di rilanciarsi presto dopo aver ospitato gli Europei, piegati solo dai campioni futuri della Spagna, e strapazzato l’Ungheria nel giro di qualche mese. E a proposito dei leader continentali, le Furie Rosse, piegando la temibile Danimarca (rimasta così a 35 vittorie), sono a un passo dal podio, seconde fra le selezioni europee. Loro che detengono sempre la striscia più lunga di vittorie consecutive per le Nazionali: 15, due in più di quella italiana interrottasi nel 2021. Verrebbe da dire, con un pizzico di rassegnazione, altri tempi.