TMW Radio
Michele Marcolini, tecnico che in carriera ha allenato Albinoleffe, Novara e Lumezzane fra le altre ed ex CT della Nazionale maltese, è intervenuto nel corso dell’appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
Dopo tanti anni in Italia, ha avuto un’esperienza internazionale con Malta. Come è nata e che cosa le ha lasciato?
“È nata un po’ a sorpresa. Durante i Mondiali fui contattato direttamente dal presidente federale, poi ci furono diversi colloqui e trovammo l’accordo.
Allenare una nazionale è stato un onore e un’esperienza meravigliosa. Malta è una piccola realtà, ma con una federazione che investe e strutture di livello.
Dal punto di vista personale è stato entusiasmante: mi ha permesso di affrontare nazionali molto forti e, soprattutto, di sfidare due volte l’Italia — una con Mancini e una con Spalletti.
Giocare contro gli Azzurri a Bari, dove avevo giocato da calciatore, è stata un’emozione speciale.
La Nations League è stata formativa: diversa dall’esperienza da allenatore di club, perché manca il contatto quotidiano con i giocatori, ma il mondo delle nazionali è affascinante”.
Chiudiamo con l’Atalanta, club che conosce bene. È ufficiale l’arrivo di Raffaele Palladino dopo l’esonero di Juric. È l’uomo giusto per rilanciare la Dea?
“Lo dirà il campo, ma credo di sì. Palladino ha dimostrato a Monza e poi a Firenze di essere un tecnico preparato. Per caratteristiche si sposa bene con la filosofia dell’Atalanta: calcio aggressivo, propositivo, identitario. Da ex atalantino, mi auguro davvero che la Dea possa tornare presto nelle posizioni di vertice. Era bellissimo vederla lì”.

