Dopo la vittoria ottenuta contro il Parma, ecco un nuovo passo indietro, pesante per l’Udinese, che perde per 1-2 contro il Genoa facendosi sorprendere tra le mura amiche del Bluenergy Stadium. Una squadra parsa di nuovo priva di energie ed idee per mettere in mostra le proprie qualità, subendo due gol con due errori abbastanza grossolani, consolidando la pessima statistica che vede i friulani come terza peggior difesa del campionato.
Senza Atta, infortunato, mister Kosta Runjaic decide di optare per una mediana formata da Ekkelenkamp, Karlstrom e Piotrowski. Sempre in panchina Lovric, nonostante i test fatti in allenamento, con la sensazione che ormai il ciclo dello sloveno in quel di Udine sia verso la fine. Per il resto formazione ormai confermata rispetto al solito, con Zaniolo e Davis a guidare l’attacco.
Una gara abbastanza anonima, con un Genoa attendista e un’Udinese che tenta di fare la gara, ma con tantissimi errori tecnici. Zanoli ed Ekkelenkamp tentano qualche sortita, ma con efficacia scarsissima, mentre è abbastanza evidente il fuorigioco di Davis, che dopo un rimpallo aveva portato, ipoteticamente, in vantaggio le zebrette. Poi il solito pasticcio, con ancora una volta l’impostazione e il portiere sotto i riflettori. Okoye chiude la palla persa concedendo un rigore che Malinovskyi concretizza. Qualche sussulto friulano a inizio ripresa con pareggio di Piotrowski, per poi subire un secondo gol che è una catena di errori talmente marchiani da far sbottare persino Runjaic nel post gara.
A nulla servono dei cambi che spostano ben poco nella partita, anche un po’ condizionati dallo slot speso nel primo tempo per l’infortunio di Zemura. L’Udinese resta quindi a 18 punti e ancora una volta, dopo aver dato la sensazione di aver trovato certi equilibri per riuscire a crescere, fa un passo indietro e mostra delle fragilità importanti sotto diversi aspetti. La sensazione è che la strada da fare per costruire un’identità sia ancora veramente molto lunga.

