Mancava poco alle ore 12:00 di giovedì 25 febbraio, e il Monza annunciava ciò che già era nell’aria, l’uscita della famiglia Berlusconi dal calcio (almeno per il momento): Beckett Layne Ventures (BLV), infatti, assume ufficialmente il controllo del club brianzolo con l’80% delle azioni, per poi rilevare il restante 20 entro il giugno 2026. Contestualmente, ecco anche l’addio ai biancorossi – il suo secondo capolavoro sportivo – di Adriano Galliani.
“Una scelta difficile, presa per dedicarmi al meglio alle altre attività in cui sono impegnato, ma anche per lasciare alla nuova proprietà e al nuovo management la massima libertà di imprimere la propria visione e portare avanti i loro progetti. Tra questi riportare il Monza in A: un traguardo storico, raggiunto per la prima volta sotto la gestione Fininvest, coronando così il desiderio del Presidente Silvio Berlusconi”, le sue parole all’ANSA (dietro anche l’attesa della chiamata del Milan?).
Parole che si sentono poi anche dalla nuova proprietà, attesa per domani in città: Brandon Berger e Lauren Crampsie, seppur in modo più velato.
Il Monza diventa quindi il 24esimo club italiano sui 100 professionistici guidato da una proprietà straniera (QUI il dettaglio), salutata poi in serata dal presidente della Lega B Paolo Bedin in una nota ufficiale, attraverso la quale ha anche omaggiato il prima citato Galliani (QUI la top 11 degli acquisti fatti in Brianza, ma anche qualche causa persa).
Si chiude quindi un ciclo durato sette anni, fatto di acquisti e cessioni importanti, che ha segnato la storia del club, con la risalita e la storica prima volta in Serie A. Categoria persa lo scorso 4 maggio.