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Italiani più costosi mercato invernale

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Mercato invernale Serie A 

©TM/IMAGO

Escluso qualche prestito e l’arrivo in sordina di Luis Hasa alla corte di Antonio Conte, la Serie A si è mossa poco in entrata e quasi senza muovere denaro per gli italiani. Non che il Made in Italy tiri meno del solito ma il meglio del prodotto interno facilmente raggiunge richieste in denaro al fuori della portata di chi gravita intorno al primo livello calcistico nazionale. A questo è dovuto l’impasse in cui si trova Davide Frattesi, aspirazione da titolare in una big e di conseguenza, dato anche il prezzo d’acquisto e il residuo a bilancio dell’Inter, stima (40-45 Mio. €) ben superiore al suo valore di mercato attuale.

Inconcepibile, senza formule particolari o inserimento di contropartite, pensare che il centrocampista lasci Milano a quelle condizioni, così come Andrea Cambiaso faccia altrettanto con Torino, qualora l’offerta del Manchester City (60 Mio. €) resti distante sia dal VdM del terzino (40 Mio. €) che dalla domanda della Juventus (80 Mio. €). In questo senso la storia della Serie A parla chiaro: tutti gli italiani si sono mossi a dicembre sotto i 30 milioni di euro.

Italiani più costosi durante il mercato invernale

Italiani più costosi durante il mercato invernale

Mercato invernale Serie A: gli italiani più costosi

Quelli che si sono avvicinati di più a quella soglia sono Nicolò Rovella, in un affare con il Genoa che comprendeva anche Manolo Portanova ed Elia Petrelli, e Mario Balotelli, tornato dall’Inghilterra nella sua Milano ma con i colori diversi da quelli con i quali era cresciuto. Quello di Super Mario è l’unico colpo rossonero importante fatto con italiani, segno che la società non è tanto propensa a guardare nello Stivale in questa sessione di mercato. Lo ha fatto un anno fa con Filippo Terracciano e a gennaio del 2007 con Massimo Oddo (7,5 Mio. € alla Lazio più il cartellino Pasquale Foggia).

Diverso il discorso per il Napoli, ben piazzato con il tris PavolettiPetagnaGabbiadini, costato complessivamente quasi 50 milioni di euro, e tutte quelle società che hanno deciso di vendere i connazionali, soprattutto all’estero. Fra questo è giusto citare la Roma, che non si è fatta problemi a lasciar partire in due momenti storici diversi il nazionale Emerson Palmieri e il promettente ma discontinuo Nicolò Zaniolo.


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Da pancia piena e profumo di cambiamenti nell’aria la scelta di Thiago Motta di chiudere il proprio ciclo all’Inter per trovare nuovi stimoli al PSG. Filò tutto come nelle migliori ipotesi: 7 stagioni in Francia, 19 titoli e soprattutto le basi per aprirsi ad una seconda vita da allenatore.

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