In Champions League

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Sebbene il pareggio sia il risultato di equilibrio massimo, non appare uguale a chiunque lo guardi o analizzi. Soprattutto oggi che la regola del valore del gol in trasferta sia stata depennata, alzando un coro di voci discordanti sulla decisione, ultimo dei quali Thierry Henry. Non un personaggio qualsiasi trattandosi dell’autore dell’ultimo golden gol della storia.
Tutto questo aveva anticipato la semifinale di ritorno di Champions League fra Inter e Barcellona dopo il 3-3 in terra catalana, che ha diviso tifosi e addetti ai lavori. Ma quanto pesa in un torneo così importante pareggiare una gara ad eliminazione diretta in trasferta? Per un’italiana tanto, dato che solo in 4 occasioni ha corrisposto ad una sconfitta casalinga, come si può evincere dalla grafica sotto.
Triste, però, è il caso dell’Inter 2002/03, proprio in semifinale di Champions League, eliminata nell’euroderby dopo due pareggi e dal peso del gol di Shevchenko al ritorno, doppio perché considerato in trasferta. Una delle sei mancate qualificazioni al round successivo dei Nerazzurri dopo 22 pareggi fuori casa all’andata, considerando tutte le coppe europee.
In percentuale più del Barcellona, che ha fatto suo il passaggio meno del 50% delle volte (7 qualificazioni su 15 dopo pari sul proprio campo). Ma qui siamo anche di fronte ad un caso eccezionale, il terzo rematch dopo un 3-3 e in precedenza una volta ha portato alla qualificazione di un club sorteggiato in casa all’andata (Nottingham Forest nel 1979, vittoria 0-1 a Colonia) e una in trasferta (Bayern Monaco nel 1999, vittoria 1-0 in Germania contro la Dinamo Kiev).
Champions League: italiane avanti dopo pari esterno
La storia della Coppa dei Campioni e della Champions League ci offre vari esempi simili a quelli verificatesi a Barcellona qualche settimana fa. Ma in quanti è passata la squadre che giocava la seconda gara fra le mura amiche? Si contano 97 casi di gare dentro o fuori, fra ottavi, quarti e semifinali. Diciotto di questi hanno visto protagonista un’italiana.
L’ultimo, freschissimo, ha portato a 4 i precedenti positivi dell’Inter. Simone Inzaghi guarderà a lungo quello del 1963/64 quando la Beneamata superò il Borussia Dortmund in casa (2-0) dopo aver pareggiato fuori la semifinale di andata. Anche perché poi significò vittoria in finale, la prima e per Helenio Herrera, colui al quale tende il tecnico piacentino. Per rendere davvero epica la stagione nerazzurra.