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Con uno sguardo al passato (leggasi 15 anni fa, nel 2010), analizziamo la situazione Under 21 italiani e in Serie A in generale. Come piace a noi, come piace a chi vorrebbe ricordare i bei tempi o a chi è solito analizzare quelli mai vissuti, guardando alle carriere di chi prometteva grandi cose e grandi cose ha fatto, ma anche a chi ha lasciato alle spalle i buoni propositi portandosi dietro ombre e rimpianti.
Gli U21 più preziosi nel 2010
Nostalgia e rammarico, come nel caso di Alexandre Pato. Nel 2010 il brasiliano, futuro Pallone d’oro quasi per chiunque, portava con sé un valore di mercato da 35 Mio. € prima di incappare in una spirale di problemi fisici che lo hanno fatto finire in pochi anni nella periferia del calcio rispetto ai palcoscenici ai quali sembravano mirare. Fasti che prometteva anche il rivale Super Mario Balotelli, un anno più giovane ma mai arrivato alla quotazione del brasiliano. L’Azzurro si fermerà molto vicino, per poi cominciare un nomadismo di squadra in squadra, firmando momenti memorabili, certo, ma abbassando sempre più le aspettative.

Gli U21 della Serie A del 2010 più cresciuti
D’altronde Balotelli si fermerà ad un “misero” aumento di 17 Mio. €, in realtà nemmeno pochi per chi partiva da 15, ma non abbastanza per chi doveva essere una stella mondiale. Solo settimo fra i più cresciuti, e obnubilato da nomi come Philippe Coutinho, Pierre Aubameyang e Alexis Sánchez, ma anche da Javier Pastore e Luis Muriel.

El Niño Maravilla mostrerà il suo talento in Italia con l’Udinese, ma non saranno Juventus o Inter a prenderlo ma il Barcellona, con cui affina il talento che esploderà definitivamente, da protagonista, all’Arsenal, dove nel 2018 toccherà i 70 Mio. € di valutazione, +62 rispetto al periodo preso in esame.

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Pierre-Emerick condividerà lo stadio proprio col cileno, ma senza avere mai l’opportunità di esplodere in Italia nel suo Milan. Crescerà invece in Francia per poi esplodere a Dortmund, prima di venire ceduto ai Gunners. Anche lui, nel 2018, arriverà a 75 Mio. €, con un +72,5.

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La corona però spetta a Coutinho, che all’Inter mostrò sprazzi di talento prima di venire ceduto al Liverpool con percentuale sulle rivendita per finanziare l’affare Kovacic. Il brasiliano poi non restò in Inghilterra, ma mosse verso Barcellona pure lui, con un trasferimento record da 135 Mio. €, che poi lo portò a valerne addirittura 150, con un +147,5 dal 2010.

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Gli U21 italiani del 2010 più cresciuti
Anche tenendo in considerazioni i soli talenti italiani, Balotelli non primeggia per plus dal 2010. Il primato spetta all’allora 17enne Stephan El Shaarawy, enfant prodige del Genoa in prestito al Padova che di lì a poco farà innamorare mezza Serie A e in particolare Adriano Galliani, che lo porterà a Milano. Altro talento fragile, che aumentò il valore da 1 ad un massimo di 30 Mio. € nel 2019 dopo tanto girovagare. La grafica sotto mostra i tanti Azzurrini che sembravano poter dare un futuro alla Nazionale, ma pochi di essi manterranno le promesse e forse solo parzialmente. Oltre il Faraone e Super Mario, quello che più ha dimostrato in carriera neanche pensava all’Azzurro allora: Rafael Tolói, infatti, allora giocava in Brasile e il suo futuro era più verdeoro, poi la strada ha preso una direzione differente.
