[ad_1]
Giovani Italiani all’estero
©IMAGO
A poco meno di un mese dalla semifinale di UEFA Nations League e degli test dell’U21 in vista dell’Europeo di categoria, il movimento italiano si prepara a un nuovo step programmatico. In quest’ottica Spalletti, Nunziata e gli altri tecnici delle giovanili azzurre valuteranno le liste dei convocabili, fra nomi già conosciuti e novità, con un occhio rivolto all’estero. E Transfermarkt offre un database ricco di dati per capire chi ha le carte in regola per rientrare nei discorsi di Nazionale, dalla A in giù. Ma chi sono e come stanno rendendo gli U23 al di fuori dei confini patrii? Questo il nostro focus. Si parte dalla tanto stimata Inghilterra, tralasciando i big affermati.
Wilfried Gnonto (2003) – Leeds
Già chiamato da Spalletti ad inizio del suo corso, l’esterno è stato “declassato” all’U21, di cui è stato anche capitano. Dal 2022 è al Leeds United ma senza mai diventarne un vero punto fermo, tanto che mister Farke ne ha ridotto sensibilmente l’impiego con l’anno nuovo, forte di una squadra che viaggia a vele spiegate verso la Premier (qui la classifica). In generale il suo bottino in Inghilterra si conferma discreto con il record di segnature stagionali fra i pro (10) ancora a portata di mano.
Michael Kayode (2004) – Brentford
Fuori dai piani della Fiorentina, ha scelto il Brentford fra le varie opzioni di destinazione invernali. Fisico, corsa e applicazione possono consentirgli una buona carriera nel campionato più prestigioso al mondo ma necessita di fisiologico rodaggio. Esordio contro il Tottenham con l’ex-Genoa Spence come rivale di fascia, poi giusto qualche sprazzo di gara qui e là buono giusto per le cronache.
Luca Koleosho (2004) – Burnley
Finale di stagione chiave per l’ala del Burnley, il club che ha scommesso su di lui nel 2023 (3 Mio. € per avere il cartellino dall’Espanyol, nda). Rientrato da pochi giorni in gruppo dopo un fastidioso infortunio, ha due obiettivi e una scelta davanti a sé: riprendersi una maglia da titolare, indossata 20 volte su 29 nel 2024/25, centrare la promozione e capire se cambiare bandiera. Piace a Spalletti ma il Canada si è già prenotato in caso di ulteriori porte chiuse azzurre (solo 2 presenze in U21 finora).

Temple Ojinnaka (2005) – Wolverhampton
Nato a Venezia da padre nigeriano, è fra i baby candidati all’esordio con la prima squadra dei Wolves. Ha un fisico importante (191 cm d’altezza), attitudine al lavoro e tranquillità per giocare come mediano, con buon controllo e tempi di inserimento, o difensore centrale. Con la formazione U21 del suo club ha ricoperto anche il ruolo di capitano. Processo evolutivo da seguire.
Muhamed Diomande (2006) e Iddrisa Dauda Amihere (2008) – West Bromwich
Come Ojinnaka, Diomande è figlio della scuola calcistica del Wolverhampton ma a differenza del connazionale (anche per lui origini africane, della Costa d’Avorio in questo caso) ha scelto di passare al West Bromwich all’inizio di questa stagione. Profilo atletico e tattico interessante per un ruolo base come quello del centrale arretrato, abbinando attenzione e aggressività in marcatura stretta e tempi di reattività anche per correggere qualche sbavatura.
Muhamed Diomande con la maglia del West Brom U21
Più volte, con l’U21 del club inglese, ha condiviso la centralità del reparto con Amihere, bresciano di nascita e mossosi giovanissimo in Inghilterra dopo aver preso confidenza con la palla nella provincia lombarda. La Nazionale italiana vuol tenerselo stretto dopo le prime apparizioni con l’U17, considerando un prospetto di qualità, polifunzionale e tecnico. Operazione non facile in quanto eleggibile sia per l’Inghilterra che per il Ghana.
Confronto
West Bromwich Albion U21
West Bromwich Albion U18
Difensore centrale
Ruolo
Difensore centrale
30/giu/2026
Scadenza
30/giu/2026
Al confronto completo
Laurence Giani (2008) – Stoke City
Annata da incorniciare per il terzino sinistro, passato dall’U18 dello Stoke City all’esordio nella Premier League 2. Il tutto condito dalla chiamata dell’Italia U17 e dal premio al merito dell’accademia dei Potters, alla quale si è unito quando aveva solo 9 anni. Solo panchina con la prima squadra in EFL CUP lo scorso ottobre. Se le premesse sono queste (intraprendenza, corse lunghe in ambo i sensi, piede educato) il grande salto è solo rimandato.
[ad_2]
Source link