Quante occasioni
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Il mercato è come un leone in gabbia: fatica a stare in spazi ristretti. Le due parentesi stagionali, pertanto, sono solo le aree in cui si finalizzano affari che spesso possono durare mesi, se non addirittura anni. Una rincorsa ai rispettivi obiettivi che parte da lontano, ancor più se caricare lo slancio è la condizione fondamentale per battere la concorrenza. E qual miglior modo per afferrare prima di tutti calciatori vicini allo svincolo? Merito, ad esempio, del Como l’aver convinto Raphaël Varane a sposare la Serie A o della Roma l’aver centrato, ormai a tempo scaduto, l’uno-due con Mats Hummels e Mario Hermoso, non certo gli ultimi della lista dei giocatori senza legami contrattuali.
Un gioco che riprenderà a breve, con chi tenterà l’anticipo già a gennaio, quando non ci saranno più soggetti terzi ad impedire corrispondenza dirette, da formalizzare alla prima occasione disponibile. I nomi per generare bagarre non mancano. Basterebbe soltanto far notare che la top10 dei più preziosi in scadenza è chiusa da Neymar e Lionel Messi, entrambi a sbarrare la vista del primo accenno di Serie A della classifica: Frank Anguissa.
Italiani in scadenza nel 2025
L’Italia si respira nei ricordi, da Mohamed Salah ad Amad Diallo (terzo fra gli U23 dopo Alphonso Davies e Rayan Cherki), ma soprattutto la si vorrebbe sentire nel futuro. Quello che molti DS della Serie A vorrebbero forgiare intorno alle figure di vari appettiti a partire da Jonathan David, nome buono da un paio d’estati ma ancora al Lille. Piace e non poco Jonathan Tah, intento a bissare i successi della passata stagione con il Bayer Leverkusen prima di salutare, salvo dietrofront.
Più stagionato il prodotto che la sfera azzurra potrebbe regalare. L’unico giovane disponibili e con un valore di mercato superiore al milioni di euro è Samuele Vignato, da tre anni al Monza in cerca di una consacrazione che pare ancora lontana. La fine dell’accordo con i brianzoli potrebbe essere lo spunto per scrivere un capitolo della storia personale altrove.
Non l’ultimo come suggeriscono le carte d’identità di Matteo Darmian e Francesco Acerbi, colonne dell’Inter di Inzaghi, o di Giacomo Bonaventura, come Marco Verratti già all’Est (Arabia il primo, Qatar l’altro) per godersi la fama, un profumato ingaggio e il piacere di vivere il calcio con meno pressioni.
