Ultimi 10 anni
©TM/IMAGO
Il dibattito è corrente: il numero crescente di partite genera spettacolo ma logora chi lo mette in scena. Siamo solo all’inizio della stagione e l’allarme infortuni è già scattato, per molti figlio dello stress generato da un calendario che non ammette riposo. Ma davvero si gioca più di un tempo e la sliding door è coincisa con il post-epoca covid? Analizzando i dati dei club che hanno preso parte a uno dei cinque campionati più importanti d’Europa (Serie A, Premier League, LaLiga, Ligue 1 e Bundesliga) una piccola sorpresa non manca: si gioca di più ma la media di minuti per gara è in costante diminuzione dal 2017/18, la seconda vetta negli ultimi dieci anni.
Giocatori con più gare negli ultimi dieci anni
Se nel 2013/14 un giocatore era quasi certo di avere un minimo di minuti per incontro pari a 71, oggi si fatica a raggiungere i 63′ (62,7′ per l’esattezza). È la conseguenza di un turnover forzato o semplicemente studiato per reggere i ritmi del calcio moderno. Dovessero fare un cammino perfetto, Inter e Juventus potrebbero, con il nuovo mondiale per club che prende man mano forma, raggiungere un totale di 69 partite nel 2024/25, con un minimo fisso di 50. Oltre le 64 del Manchester United 2016/17, record per le leghe e gli anni presi in considerazione, e le 60 della Fiorentina 2022/23, traguardo più lontano per le società italiane.
Una buona e cattiva notizia per un calciatore come Piotr Zieliński, alla ricerca di un posto fisso nell’Inter e in piena corsa per il podio dei giocatori con più gare collezionate fra club e Nazionale da un decennio a questa parte. Il polacco si è messo in scia a Lionel Messi, che ora, gareggiando per l’Inter Miami, può vantare solo i numeri raccolti con l’Argentina. Un po’ come Álvaro Morata entrato grazie all’ultima con il Milan in top 10, a sole quattro lunghezze da Romelu Lukaku, per un anno senza coppe e quindi a rischio per quanto riguarda la leadership esclusiva per la Serie A. Solo club, invece, per Antoine Griezmann. Il francese ha dato l’addio alla Nazionale nel momento in cui è ampiamente il giocatore più spremuto dal 2014 ad oggi. Un motivo in più per comprendere il suo recente addio ai Bleus.
