Futuro San Siro, botta e risposta Marotta-Sala: “Non penso fosse una minaccia” –

Giorni caldi per il futuro di San Siro. È attesa per il weekend, o al massimo all’inizio della prossima settimana, la votazione del consiglio comunale di Milano sulla cessione del Meazza e delle aree limitrofe a Inter e Milan. Un’operazione che sembra arrivata a dama, nonostante polemiche e inchieste.

Marotta: “Vogliamo uno stadio nuovo. Anche fuori Milano”. Dell’impianto ha parlato, a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, il presidente interista Beppe Marotta, ribadendo come la priorità dei due club sia uno stadio nuovo: “Lo vogliamo fare a Milano, perché le due società sono di Milano – ha ammonito – . Ma se ci fossero difficoltà di questa natura, è evidente che ci guarderemo attorno e andremo a identificare dei siti fuori dal Comune di Milano. Vorremmo farlo assieme, Milan e Inter, è un accordo siglato da tempo. Si tratta di un investimento fatto da privati delle due società. Non verranno spesi soldi pubblici, neanche un euro”.

Sala: “Non penso che fosse una minaccia”. Dalle dichiarazioni di Marotta è inevitabilmente nato un botta e risposta con il sindaco Beppe Sala, che ha riportato il tutto a una dialettica normale: “È chiaro che è molto possibile che le squadre lascino Milano ma io credo che a questo punto il Consiglio debba decidere in piena autonomia”. La fuga dovrebbe in realtà essere evitata, anche perché il primo cittadino ha ricordato quanto Milano stia rischiando l’assegnazione per Euro 2032: “Ho incontrato Michele Uva (dirigente UEFA con deleghe sul tema, ndr), a oggi il rischio è che Milano non ci sia”.

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