Roma in equilibrio
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L’anno nuovo è iniziato all’insegna dei derby e dei domini cittadini rimarcati. Se la Roma, a dispetto di una classifica deficitaria, è riuscita a dare un altro dispiacere alla Lazio, alla terza stracittadina in Serie A senza gol all’attivo, il cammino del Milan potrebbe assomigliare quasi a un’epopea. Il ribaltone in Supercoppa fa pari con il successo di campionato, che interrompeva una striscia di 4 sfide di lega all’Inter all’asciutto.
Per i tifosi rossoneri più giovani sembrerà un’eternità, ma in passato alla propria squadra è capitato di dover attendere anni prima di portarsi a casa i tre punti. Per il primo successo assoluto, ad esempio, il Diavolo ha dovuto fare uno sfoggio di pazienza. Era il 1938 quando un colpo di testa di Egidio Capra cambiò le tinte del capoluogo meneghino. “Un gol che vale un anno di gioia”, titolarono le cronache dell’epoca.
Più gare per vincere un derby in Serie A
Per quasi un secolo è stato un record di attesa di un match fra club dello stesso luogo, prima che il Torino incappasse in una vera e propria maledizione. Se il granata aveva fatto scuola sia negli anni ’40 che nei ’70 (11 i derby impiegati dalla Vecchia Signora per tornare a primeggiare), oggi vedere la squadra di Urbano Cairo nel città più importante del Piemonte è un’azione simile a quella di un Godot. È quasi da affidare ai ricordi di parenti longevi e a qualche reperto video l’accoppiata Darmian–Quagliarella, l’ultima forza capace di piegare la Juve, per giunta in rimonta e arrivata dopo un altro lungo digiuno. Alla 20.a della Serie A 2024/25 saranno come minimo 20 le gare senza marchio granata. Ben altra roba rispetto a quanto successo a Verona, negli anni del Chievo in massima serie: 10 derby, 4 vittorie a testa, 14 gol gli scaligeri e 13 i clivensi.
