Bilancio estivo
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Un’altra estate di calciomercato è andata, dopo che per due mesi le varie ufficialità, rumor e here we go ci hanno tenuto compagnia tra stupore, speranza, ansia, tristezza e gioia. Ora la palla passa ai campi da gioco per le squadre, mentre per noi carta canta ed è ora di fare un bilancio.
Calciomercato internazionale: chi spende, chi incassa e i maggiori colpi
Non sorprende la propensione del Chelsea per le spese grandi, 261 Mio. € spesi dai londinesi paiono quasi pochi rispetto ad altre finestre di mercato; sorprendono maggiormente i “gabbiani” del Brighton, quasi appaiati ai Blues e oltre le solite spese folli dello United.
Ma d’altronde la squadra dello Stamford Bridge è anche quella che incassa maggiormente, dopotutto con una rosa così ampia è impossibile tenere tutti. Anche Juve e Napoli tra le squadre più spendaccione, coi partenopei che erano in tredicesima posizione fino a ieri, salvo poi mettere una marcia in più e superare cinque club proprio nel Deadline Day.
Altra sorpresa sicuramente il Leeds, che ha fallito nel trovare l’immediata promozione in Premier: il secondo anno di fila in Championship costa uno smantellamento che porta in dote 163 Mio. €, più di tutti tranne il Chelsea. La prima squadra italiana per entrate dal mercato è invece l’Atalanta, che alla vigilia del gong ha dovuto cedere alle pressioni vendendo Teun Koopmeiners alla Juventus.
Calciomercato italiano: chi spende, chi incassa e i maggiori colpi
A proposito di Juventus e Italia, proprio i Bianconeri, come abbiamo già intravisto, è la squadra che ha speso di più, seguita da Napoli e Atalanta, oltre a una inedita Roma. Dopo, quasi appaiate, le due milanesi, coi rossoneri che hanno rivoluzionato parzialmente la propria rosa tra Pavlovic, Fofana, Morata e Emerson Royal, al contrario dei nerazzurri che hanno effettuato un leggero restyling dovendo già pagare i riscatti della stagione scorsa.
Strategie diverse, non le uniche. La Juve ha speso molto, ma ha incassato molto, sacrificando diversi pezzi pregiati della Next Gen. Discorso simile per i bergamaschi, quanto alle cifre, ma non fosse stato per la decisione autonoma di Koopmeiners forse avremmo visto un mercato differente, con altre cifre.
Tante quindi le novità, con Koopmeiners che quasi in extremis diventa il più costoso della sessione italiana a dispetto del nuovo compagno di squadra Douglas Luiz. Podio completato da un altro neojuventino, Nico González, dopodiché c’è spazio per Napoli e Roma coi nuovi pupilli Buongiorno, Dovbyk e Lukaku.
Confronto campionati: spese ed entrate per lega
Per spese, la Premier League registra un calo, ma resta per distacco la lega con maggiori capacità di spesa con 2,4 Mrd. €. La Serie A però mostra i muscoli contro le proprie rivali dirette, LaLiga, Bundesliga e Ligue 1, raggiungendo il miliardo e staccando tutte le altre, con LaLiga addirittura quasi a metà di spese sul mercato.
Come per il Chelsea, a tanti movimenti in entrata corrispondono tanti movimenti in uscita. Gli incassi della Premier sono infatti altrettanto vertiginosi, sebbene il saldo sia in negativo. Ma per dare un’idea della qualità del movimento calcistico, almeno a livello economico, basti pensare che la Championship, il secondo livello inglese, ha superato la Bundesliga in quanto a somme incassate. Merito sicuramente del mercato interno, merito anche di una competizione con 24 squadre invece che 18, ma sempre di due livelli differenti parliamo.