Il tema infortuni è all’ordine del giorno anche in casa dell’Arsenal. Il tecnico dei Gunners, MIkel Arteta, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di stasera in Carabao Cup contro il Port Vale, facendo un punto sulla situazione riguardo ai giocatori acciaccati.
Su quello patito da Havertz, è pessimista: “Con Kai, sappiamo che ci vorranno mesi. Non so se saranno settimane, non si sa mai perché questo è Kai ed è diverso dagli altri. Ci manca davvero tanto. Speriamo che torni, e che torni anche a lungo termine, quindi è molto importante prendersi cura di quel ginocchio. Finora sta progredendo abbastanza bene”.
Su Piero Hincapié, è maggiormente ottimista: “Ha riportato un piccolo infortunio all’inguine. Dovremo valutarlo di nuovo nei prossimi giorni per vedere come sta. C’è stato un cambio di carico di lavoro e non ha potuto fare una vera e propria preparazione dopo l’operazione. Vedremo nella prossima settimana circa come sta. Tempistica? Non c’è, penso che ci vorrà poco tempo”.
Poi sull’infortunio di Noni Madueke: “Sembra che starà fuori per qualche settimana. Non lo sappiamo ancora, probabilmente dovremo sottoporlo a un’altra TAC la prossima settimana. Ha sentito qualcosa all’inizio della partita, ha cercato di continuare, ma a metà partita era troppo dolorante, quindi vediamo. Solo qualche settimana di stop? Lo speriamo. Come ho detto, dobbiamo sottoporlo a un’altra scansione per valutare la reale entità della lesione, ma non sembra poi così grave”.
Poi ha risposto alla domanda se gli infortuni siano dovuti solo alla sfortuna: “Abbiamo esaminato tutto. Quello con Noni è stato sfortunato; è stato un incidente molto sfortunato. Con Kai, qualcosa di simile. Con Ben White, è stato simile. Con Martin (Odegaard) anche. perché si è infortunato la spalla due volte durante la stessa azione in campo, il che è molto improbabile che accada. Con Bukayo, è stato più un infortunio muscolare al bicipite femorale, forse qualcosa da analizzare più approfonditamente, e lo abbiamo fatto assolutamente. Cerchiamo di mantenerlo il più basso possibile; questo è ciò che stiamo cercando di fare”.
