Ultimi 10 anni
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La carriera di un tecnico raramente segue un percorso regolare, impostata com’è a vivere di improvvise sterzate e accelerazioni. Pressioni e fatiche che talvolta suggeriscono una pausa. È successo ad Antonio Conte, che ha sentito l’esigenza di stare a riposo e vicino alla famiglia prima di accettare la proposta del Napoli di De Laurentiis, sta capitando a Jürgen Klopp, al suo primo anno sabbatico dopo la chiusura della lunga parentesi con il Liverpool. E sono proprio i due allenatori, in una sliding door degli spogliatoi, ad avvicendarsi anche nelle spese a favore dai propri club.
Con Buongiorno e Neres dalla sua, e sempre in attesa del figliol prodigo Lukaku, la guida leccese è tornata in Italia carico di buone intenzioni, rapito dall’idea di costruire un’altra rosa vincente, sebbene le difficoltà del caso. Per farlo servono un minimo di investimenti. Del resto non era stato proprio lui l’autore della celebre frase: “Quando ti siedi in un ristorante dove si mangia con 100 euro non puoi pensare di mangiare con 10 euro”? Sarà anche per questo che negli ultimi dieci anni ha avuto ben 52 calciatori in 6 squadre, costati in tutto 1,02 miliardi di euro. Più di quanto ottenuto dal già citato collega tedesco e quasi quanto José Mourinho, il primo davanti a lui nella classifica di spese per allenatore dal 2014/15.
Uno come l’italiano che lo precede e con il quale si è legato a suo modo: Massimiliano Allegri. Guarda caso uno che, interrotta la love story con la Juve, ha visto una sola direzione: quella di casa. Un luogo sicuro, una confort zone. O forse solo un trampolino per ritrovare energie e qualche presidente pronto a dargli nuovamente fiducia… e fondi. Quelli che Gian Piero Gasperini sta avendo all’Atalanta per fare il definitivo salto di qualità. Basterà avvicinarsi al record di calciatori comprati nell’ultimo decennio per centrare l’obiettivo?
