Failed deals

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Nel calciomercato ricordiamo spesso solo i colpi vincenti, quelli che cambiano le sorti di una stagione o di un ciclo, quelli che fanno innamorare i tifosi. Nel grande gioco del calciomercato ci sono però anche le sconfitte, spesso sul gong, spesso narrate come “beffe” o “scippi” dai giornalisti, talvolta con esagerazione, talvolta ricamando storie.
Dopo esserci focalizzati su Inter e Milan, oggi la lente d’ingrandimento andrà sul mondo Juventus.
Gli affari saltati della Juve: i più celebri
Come per Inter e Milan, anche qui tanti i casi famosi, difficile selezionarne solo undici. A partire dal portiere, ovvero Donnarumma. Gigio sembrava poter commettere il tradimento verso Torino, ma alla Juve c’era già un portiere con un ingaggio mostruoso, di conseguenza non vendibile facilmente, e l’affare non fu ritenuto sostenibile. Come non sostenibile fu la nuova valutazione che il Bologna fece di Riccardo Calafiori, passato da rivelazione a certezza nell’Europeo scorso, che di fatto gli aprì le porte della Premier, la meta che lo stesso Jean-Claire Todibo ha scelto bocciando il progetto di Giuntoli. Arduo poi inquadrare lo smacco Iturbe. Da un lato il ragazzo fu un flop clamoroso alla Roma, non ripetendo minimamente quanto di buono visto a Verona, d’altro canto il mancato affare fu la goccia che fece traboccare il vaso nel rapporto tumultuoso tra Conte e la Juve, sancendone la separazione. E come scordare la cittadinanza mancata del pistolero Suárez…

Juve: affari saltati
Diversi anche i grandi rifiuti. Marco Verratti fu vicino alla Juve, ma scelse il progetto a lungo termine parigino. Axel Witsel avrebbe accettato la Juve se non fosse stato per il veto dello Zenit, ma prima della scadenza contrattuale l’allora El Dorado cinese chiamò e non ci furono santi. Come scordare poi Romelu Lukaku, inseguito per ben due estati? Nel 2019 il belga scelse l’Inter e Antonio Conte, nel 2023 fu corteggiato ma respinto dai bianconeri per la permanenza di Dušan Vlahović.
Futuri alternativi: la Juve con Lukaku
Nel 2019 la Juve era la squadra da battere. Il ciclo di Allegri si era chiuso e si apriva il progetto Sarri. C’era profondità di rosa, il talento non si contava, ma forse a CR7 servivano muscoli di fianco per avere più supporto, con Mandzukic che si avvicinava al ritiro.

Juve con Lukaku
Infinite possibilità: Danilo, Alex Sandro, Cuadrado come batteria di terzini, centrali De Ligt, Bonucci e Chiellini da alternare, un centrocampo che vedeva anche Matuidi, Can e Bentancur, e in attacco a rifinire con Dybala capeggiava il funambolico Douglas Costa. Se a tutto questo si aggiunge la coppia Lukaku-Ronaldo, sicuramente se ne sarebbero viste delle belle. Anche se, in fin dei conti, il piano tecnico-tattico naufragò prematuramente nonostante uno scudetto vinto con anticipo. Un altro motivo per chiedersi come sarebbe andata con la vittoria nell’affronto che da sempre rinfocola il tifo bianconero (scippare un idolo all’Inter e a Conte).