Oggi, 28 marzo, esce il tanto atteso aggiornamento alla One UI 6.1 di Samsung che porta su Galaxy S23, S23 FE, Z Fold5, Z Flip5 e Tab S9 tutte le funzionalità Galaxy annunciate per la famiglia S24.
Samsung porta sui vecchi modelli praticamente tutte le funzioni, sia quelle che girano in locale sia quelle che girano tramite cloud, questo vuol dire che ci sarà la possibilità di adattare il testo e di tradurre i messaggi in 13 lingue diverse grazie ad Assistente Chat, ci sarà la Traduzione Live che consente la traduzione vocale e testuale delle chiamate telefoniche e ci sarà anche l’interprete, con lo schermo condiviso che permette di generare traduzioni di testo durante le conversazioni dal vivo.
A queste si aggiungono anche le funzioni supportate dalla collaborazione con partner come Google, ad esempio il Cerchia e Cerca che genera risultati di ricerca mediante un semplice gesto, l’Assistente Note genera riepiloghi e traduce note e l’Assistente web che riassume articoli per i quali Samsung si appoggia a Gemini.
La parte foto e video è quella in cui si può trovare l’unica differenza: su S23 FE non è disponibile la funzione “slow motion” che rallenta una clip tenendo premuto il dito sul display. Per il resto c’è tutto, dalla Modifica Generativa e Edit Suggestion che suggerisce le modifiche applicabili ad una foto.
Abbiamo chiesto a Nick Porter, Vice-President – Product Management & Commercial Operations di Samsung Europe se una simile decisione, dare tutte le funzioni di S24 anche a chi ha S23, non rappresenta una implicita ammissione che alla fine non c’è tutta quella differenza in termini di potenza tra S23 e S24. “Il nostro obiettivo era democratizzare l’IA e crediamo che quello fosse l’obiettivo primario” ci dicono, spiegandoci anche che alla fine hanno portato tutte le funzioni, con una sola eccezione per lo slow motion su S23 FE.
La presenza del Galaxy S23 FE nella lista lascia presagire la possibilità che Galaxy AI possa arrivare anche su prodotti della famiglia S22 che condividono lo stesso processore. “Al momento non c’è un annuncio da fare, ma come abbiamo detto il nostro obiettivo è portare le funzionalità Galaxy AI sul maggior numero di dispositivi. OneUI 6.1 può raggiungere potenzialmente 100 milioni di dispositivi, è un numero enorme”.
Quello che ci chiediamo ovviamente è per quanto tempo Samsung potrà gestire un impegno simile. L’IA on device, quello è evidente, costa davvero poco: Samsung deve allenare un modello che poi distribuisce sui dispositivi, come aggiornamenti regolari. L’IA in cloud ha invece dei costi, e Samsung si appoggia a Google: non sappiamo quale sia l’accordo tra i due colossi, ma quello che è certo è che ogni riassunto e ogni modifica alle foto hanno un costo, magari trascurabile ma hanno un costo. Qualcuno questo costo lo sta pagando per gli utenti, e la democratizzazione alza in modo esponenziale questo costo: più utenti usano i servizi IA via cloud e maggiori sono le spese.