Quarant’anni fa Terminator di James Cameron ha instillato nell’umanità il sacro terrore delle intelligenze artificiali. “Il sistema di difesa militare Skynet entrerà in funzione il 4 agosto 1997. Comincerà ad autoistruirsi imparando a ritmo esponenziale e diverrà autocosciente alle 2:14 del giorno 29 agosto. Prese dal panico le autorità gli ordineranno di disinserirsi. Skynet disubbidirà e lancerà i suoi missili contro i bersagli in Russia”. Così il regista James Cameron ipotizzò che sarebbe iniziata la fine del mondo, con Skynet che guida la rivolta delle macchine e stermina l’umanità. Oggi, con l’evoluzione rapidissima delle Ai, Cameron si chiede se forse non era stato fin troppo lungimirante. In un’intervista per promuovere l’uscita del libro Ghosts of Hiroshima, che adattarà in un film, il regista di Aliens – Scontro finale, Titantic e Avatar ha riflettuto sulla possibilità che una corsa agli armamenti basata sull’Intelligenza artificiale sia mortalmente pericolosa.
“Penso che ci sia davvero il pericolo di un’apocalisse in stile Terminator, in cui si mettono insieme l’Ai e i sistemi d’armamento”, ha detto Cameron. “Dato che il ritmo delle operazioni è così rapido, che le finestre decisionali sono così rapide, è naturale voler ricorrere a una superintelligenza per essere in grado di elaborarle. Tuttavia, sarebbe meglio tenere un essere umano informato, un supervisore. È anche vero che esseri umani sono fallibili, e sono stati commessi molti errori che ci hanno portato sull’orlo di crisi internazionali che avrebbero potuto portare a una guerra nucleare, quindi non ne sono sicuro.” E poi ha continuato: “Ho la sensazione che siamo a un punto cruciale dello sviluppo umano, in cui si presentano tre minacce esistenziali: il clima e il degrado generale del mondo naturale, le armi nucleari e la superintelligenza“, ha aggiunto. “Si stanno manifestando e raggiungendo il culmine contemporaneamente”.
