Con la crescita esponenziale dell’intelligenza artificiale, lo scraping dei contenuti online è diventato una pratica sempre più diffusa — e pericolosa — per chi pubblica informazioni sul web. Che tu gestisca un blog, un portale d’informazione o un sito aziendale, è possibile che bot e crawler AI stiano raccogliendo i tuoi dati senza alcuna autorizzazione.
Vediamo come riconoscere il fenomeno, come proteggerti e quali strumenti puoi usare oggi per difendere i tuoi contenuti.
Cos’è lo scraping AI (e perché è un problema)
Lo scraping è la raccolta automatizzata di contenuti da siti web da parte di software noti come crawler o bot. Lo scraping per AI ha uno scopo preciso: alimentare modelli linguistici e sistemi di apprendimento automatico con dati tratti da internet.
Il problema?
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Non sempre avviene nel rispetto delle regole.
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Non c’è compenso o licenza per l’uso dei tuoi contenuti.
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Può sovraccaricare i server come un attacco DDoS.
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Può violare copyright e mettere a rischio il tuo business.
Come capire se il tuo sito è sotto scraping
Ci sono alcuni segnali tecnici che possono indicare che bot AI stanno copiando i tuoi contenuti:
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Aumenti improvvisi e sospetti nel traffico da IP sconosciuti
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Richieste HTTP ripetute da crawler non dichiarati
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Carichi anomali sul server
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Notizie o testi originali che appaiono in contenuti AI generati altrove
5 azioni concrete per proteggerti
1. Usa un file robots.txt personalizzato
Blocca gli user-agent noti per lo scraping AI (es. GPTBot, ClaudeBot, CCBot).
Esempio:
2. Monitora il traffico sospetto
Utilizza strumenti come Cloudflare, Sucuri, o un firewall applicativo per identificare crawler “fantasma” o comportamenti anomali.
3. Attiva un sistema di protezione anti-scraping
Cloudflare ha appena lanciato una protezione automatica per milioni di siti. Verifica se il tuo provider offre strumenti simili (es. blocco comportamentale, fingerprinting bot).
4. Aggiungi filigrane o marker ai tuoi contenuti
Inserire ID unici invisibili nel codice HTML o nei testi può aiutarti a rilevare la copia (utile per prove legali o richieste di rimozione).
5. Fai valere i tuoi diritti
Se sei un editore o gestisci contenuti originali:
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Usa piattaforme come Tollbit per gestire licenze ai bot
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Invia richieste di rimozione (DMCA o simili) se i contenuti appaiono altrove
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Unisciti a consorzi che negoziano con le aziende AI
⚖️ Il contesto legale si evolve
La battaglia tra AI e contenuti protetti è appena cominciata. Il blocco automatico annunciato da Cloudflare, insieme a iniziative come Pay per Crawl, segnano l’inizio di una nuova fase in cui gli editori tornano ad avere voce in capitolo.
Anche in Europa si discute di regolamentare l’accesso ai dati per l’AI, e la tua protezione parte proprio da una buona configurazione del tuo sito.
Conclusione
Proteggere il proprio sito dallo scraping AI non è più un optional. Con pochi accorgimenti tecnici e una maggiore consapevolezza, puoi difendere i tuoi contenuti, la tua reputazione e il tuo business.
➡️ Vuoi sapere se il tuo sito è già stato soggetto a scraping?
Nel prossimo post ti spiegherò come fare una scansione e riconoscere i bot sospetti.