Quando l’intelligenza artificiale diventa psicologo, nutrizionista e coach vuol dire che c’è un problema

Possiamo dire senza rischiare di inciampare in qualche gaffe che la grande protagonista di questo periodo non è una starlette smutandata (purtroppo), ma l’AI. L’intelligenza artificiale ormai tiene banco, crea polemiche, divide. C’è chi la odia e chi la ama al punto da volerla sposare (auguri, e figli pixellati verrebbe da dire).

Da strumento a confidente, da assistente a guru (non sempre fuffa), oggi l’intelligenza artificiale viene consultata per qualsiasi cosa: dai consigli inerenti alla salute mentale, alle ricette fit e gli allenamenti per i glutei, dai consigli di coppia alla dieta da seguire dopo un’intossicazione da sushi e polenta.
E se da un lato è innegabile che sia comoda, sempre disponibile, aggiornata e non giudicante, dall’altro c’è un rischio sottile, decisamente subdolo ma sottostimatissimo, che però merita attenzione: la sostituzione totale del confronto umano. E spoiler: quello è necessario.

Chiedilo all’AI

Sempre più persone, come noto, si rivolgono all’AI per avere un parere su tematiche delicate: salute mentale, alimentazione, allenamenti personalizzati, diagnosi fai-da-te. “No buono”, direbbe (giustamente) qualcuno.

Da chi usa l’intelligenza artificiale per risolvere problemi legati alla salute mentale – “perché parlare con un terapeuta vero mi imbarazza” – a chi la interroga su che tipo di disturbo potrebbe avere il proprio figlio adolescente (TikTok, mi verrebbe da pensare a istinto), passando per chi si affida a lei per scegliere la dieta ideale, ignorando magari condizioni pregresse, allergie, età e quadro clinico. Difficilissimo però rinunciarci.

L’AI, a differenza delle persone, di tua madre e della tua coscienza, non ti contraddice assolutamente mai. Non ti fa sentire sbagliato, ti risponde in fretta, e con gli aggiornamenti delle voci nella library è pure irresistibile. Provate e poi ditemi se ho torto.
E qui sta il pericolo: se la usi solo per rinforzare quello che vuoi sentirti dire, ti costruisci una realtà su misura… magari anche sbagliata.

Secondo alcuni esperti però, il problema non è l’intelligenza artificiale in sé, è come viene usata.

Come spiega a Wired il dottor Issa Seganga, psicologo esperto di neuroscienze e benessere mentale: “Molte persone usano l’intelligenza artificiale perché un percorso di terapia ha anche un costo e si finisce col cercare conforto o risposte rapide (e la rapidità può creare anche dipendenza), ma bisogna ricordare che l’AI non ha un’esperienza di vita, non ha emozioni, né può costruire un rapporto di fiducia. Il rischio è che diventi uno specchio delle tue convinzioni, invece di offrirti un confronto autentico. Una buona psicoterapia non è fatta solo di risposte, ma di domande giuste, fatte al momento giusto, da qualcuno che sa come ascoltarti”.

Visite totale 2 , 2 visite oggi
Facebook
WhatsApp
Twitter
LinkedIn
Telegram

Continua a leggere

Mix Of The Day: Mbizo image

Mix of the Day: Mbizo · Notizie ⟋ ra

Un mix di produzione impeccabile. Sede a Copenaghen Mbizo gira un’ora delle sue melodie per Power Festival. Con stepper della vecchia scuola,

Scorri verso l'alto