Per Jensen Huang di Nvidia “ognuno deve costruire la propria AI”

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Più intelligenza artificiale per tutti. Non è uno slogan di Antonio Albanese, ma il mantra di Jensen Huang, il ceo dell’azienda che vale di più al mondo, Nvidia, ha ripetuto nel suo intervento a Parigi in apertura di VivaTech, la grande fiera dedicata alle startup, e di GTC Paris 2025, evento parallelo dedicato al mondo Nvidia. Huang ha anche presentato la sua visione per un’Europa protagonista dell’intelligenza artificiale.

L’amministratore delegato di Nvidia ha annunciato il primo cloud AI pensato per l’industria europea, nuove infrastrutture di calcolo in sette paesi (tra cui l’Italia) e partnership strategiche con aziende del cloud, della farmaceutica e dell’automazione. Obiettivo: aiutare l’Europa a trasformare le sue industrie da manifatturiere a tech company. “Serve agire in fretta. I capi di Stato lo sanno. E ci stanno chiedendo di aiutarli“. Al centro della strategia, la creazione di “fabbriche di AI sovrana” per sviluppare agenti intelligenti, con un occhio alla sicurezza e alla localizzazione dei dati. Concetti che Huang ha ribadito in un ristretto incontro con la stampa, a cui Wired a partecipato.

AI più democratica

Penso che l’AI sia la tecnologia più democratica della storia, dite ai vostri amici, ai vostri figli di usarla il più possibile”, ha detto Huang. “È lo strumento più intuitivo che abbiamo mai creato, chiunque può imparare a utilizzarla senza barriere d’accesso, serve solo curiosità. Non bisogna saper programmare, non bisogna sbattere contro interfacce poco intuitive o difficili da utilizzare”, dice, portando l’esempio del software Excel.

Jensen Huang respinge anche l’idea che l’intelligenza artificiale possa essere gestita da pochi oligarchi tech: “Ogni paese può e deve costruire la propria AI con i propri dati, perché l’AI è basata sui dati e ogni paese ha i suoi usi, le sue conoscenze, la sua lingua: le macchine saranno sempre più economiche, addestratele”. I politici e i governanti non devono temerla, ma devono farla propria, dunque: “È più facile aver paura di qualcosa che non capisci. Il nostro compito è farla capire a quanta più gente possibile, questo ridurrà la paura”.

AI più regolamentata

Anche sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, Huang conferma la sua visione a metà tra l’evangelizzazione e il tecno-ottimismo: “I politici hanno il dovere di regolamentare, ma il punto non è bloccare l’innovazione tecnologica, bensì intervenire sulle sue applicazioni concrete. È così che funzionano le regole efficaci: lasciano spazio all’innovazione a livello tecnologico e pongono limiti dove serve davvero, cioè sull’uso”. Paesi come la Francia hanno una tradizione normativa solida in molti settori — dalla sanità ai trasporti, dall’istruzione alle comunicazioni — e che questo approccio può essere un punto di forza anche nell’era dell’AI. “Rispetto ad altre rivoluzioni tecnologiche, l’intelligenza artificiale è più facile da comprendere, perché riguarda direttamente noi e le nostre capacità cognitive”. Secondo il ceo di Nvidia, poi, ogni AI operativa sarà circondata da decine di AI di controllo, perché è una soluzione che costa poco e migliora la sicurezza.

Quantum, ci siamo

Per Jensen Huang di Nvidia “ognuno deve costruire la propria AI”

Wired

Jensen Huang ha parlato di un punto di svolta per il quantum computing. Le prime applicazioni “utili” non sono più fantascienza: entro pochi anni potrebbero arrivare risultati concreti in ambiti come scoperta di nuovi farmaci, progettazione di materiali, batterie, fotovoltaico e sistemi allo stato solido. “Il vero salto? Combinare GPU classiche e computazione quantistica”.

Non ci toglierà il lavoro

Alla domanda se l’AI ci ruberà il lavoro, il boss di Nvidia risponde secco: “Sono in disaccordo totale con chi prevede la fine del lavoro umano. I lavori cambieranno, ma, quando le aziende crescono, assumono di più. Perché lo fanno se hanno idee”. E precisa: ”Se credo che l’intelligenza artificiale cambierà il lavoro? Sì, il lavoro di tutti cambierà, compreso il mio. Che è già cambiato. Alcuni lavori saranno obsoleti, ma ne arriveranno altri“.

Per Huang, ogni bambino dovrebbe usare ChatGPT: “È l’equalizzatore più potente mai creato”.

AI aperta

Il ceo di Nvidia ha ribadito più volte la necessità di un’AI open source, precisando che Nvidia fornisce il proprio hardware a tutti, stringe partnership con migliaia di aziende diverse, fa funzionare i suoi chip con ogni sistema operativo. “Penso che l’IA sia una tecnologia molto importante. Dobbiamo costruirla e rilasciarla in modo sicuro e responsabile. Se si vuole che le cose siano fatte in modo sicuro e responsabile, lo si deve fare alla luce del sole”.

Huang non si fida delle aziende che sviluppano la propria AI: “Lo fanno in una dark room e poi ci garantiscono che è una tecnologia sicura, ma non è così che deve funzionare. Così come le ricerche mediche vengono fatte alla luce del sole, in modo da avere il beneficio della peer review, l’AI deve essere gestita allo stesso modo: devono esserci sempre altre persone che controllano il vostro codice”.

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