OpenAI sdk, l’azienda sta provando a trasformare ChatGPT nel sistema operativo del futuro

La conquista degli sviluppatori passa ovviamente anche dagli strumenti di programmazione. All’evento di lunedì, OpenAI ha annunciato che Codex, un modello ottimizzato per la scrittura di codice, uscirà dall’anteprima di ricerca e diventerà accessibile a tutti. L’azienda ha anche anticipato l’arrivo di nuovi strumenti per il modello, tra cui un tool per porre domande relative al codice e modificarlo tramite messaggi Slack, un sdk e nuovi strumenti di analisi.

Nella corsa per attirare gli sviluppatori verso i propri servizi, OpenAI deve competere con Google, Anthropic e Amazon. Ma la società deve anche fare i conti con i potenti modelli open source di rivali come Meta e DeepSeek, che consentono agli sviluppatori di mettere a punto modelli calibrati sulle proprie esigenze senza dover pagare per accedere alle api di OpenAI.

In quest’ottica, lo scorso agosto OpenAI ha lanciato dopo anni un nuovo modello open source, GPT-OSS, mentre ad agosto ha messo a disposizione il suo nuovo sistema di punta, GPT-5, attraverso le normali api. A settembre è poi arrivato l’aggiornamento del modello dedicato alla programmazione, una mossa che è sembrata una risposta diretta agli strumenti avanzati di Anthropic e Google. A marzo, infine, è stata la volta degli strumenti per la creazione di agenti.

In tutto questo, OpenAI sta anche costruendo una vasta rete di data center, in una fase in cui iniziano a sorgere domande sulla sostenibilità economica dell’AI generativa. Sempre nella giornata di lunedì, l’azienda ha annunciato un importante accordo che prevede l’acquisizione di chip Amd dal valore complessivo di 6 gigawatt e una possibile partecipazione del 10% nel produttore di chip.

Durante il suo keynote all’evento per gli sviluppatori, Altman ha alluso al fatto che l’azienda sta già aiutando gli sviluppatori a raggiungere nuovi livelli di produttività, un aspetto che potrebbe contribuire a far crescere la domanda per una maggiore potenza di calcolo. “Questo è il momento migliore della storia per essere un costruttore – ha detto il capo di OpenAI –. Passare dall’idea al prodotto non è mai stato così rapido“.

Gli aggiornamenti sulla collaborazione con Jony Ive

L’evento di lunedì è stata anche l’occasione per un punto sul misterioso dispositivo AI a cui OpenAI sta lavorando con Jony Ive. Anzi, sulla “famiglia di dispositivi”, come precisato sul palco dall’ex designer di Apple e da Altman.

“Per quanto telefoni e computer siano fantastici, dobbiamo fare qualcosa di nuovo”, ha detto Altman. Il duo non ha condiviso dettagli più precisi sul progetto, i cui contorni continuano quindi a essere avvolti da un’aura di segretezza.

Questo articolo – a cui ha contribuito anche Reece Rogers – è apparso originariamente su Wired US.

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