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Lumo di Proton, come funziona il chatbot europeo che protegge la privacy

Lumo di Proton, come funziona il chatbot europeo che protegge la privacy

Lumo può essere utilizzato anche senza registrare un account, tutte le conversazioni vengono crittografate con il sistema “zero-access” (che impedisce anche all’azienda di leggerle) e – a differenza di quasi tutti i concorrenti – non sfrutta i dati degli utenti per addestrare i modelli. In altre parole, ciò che l’utente scrive resta confinato ai server europei di Proton, senza mai essere inoltrato a terze parti. Tutto il servizio si basa infatti su modelli open source eseguiti direttamente nei data center europei di Proton, in maniera quindi autonoma da infrastrutture statunitensi soggette al Cloud Act (la legge che permette alle autorità USA di acquisire dati dai suoi operatori di servizi cloud).

Quali sono i vantaggi concreti? Per esempio, un utente di Reddit ha raccontato che Gemini (il large language model di Google) lo ha avvisato dei potenziali rischi legati alla loro conversazione, perché riguardava un brevetto riservato. Un problema di questo tipo – stando alle affermazioni della società – non potrebbe nemmeno verificarsi usando Lumo, perché nessuno può accedere al materiale che viene caricato al suo interno.

Questo vale sia per la versione a pagamento (13 euro al mese oppure 120 euro all’anno), che per quella free, che garantisce la stessa protezione ed è invece limitata sotto altri aspetti (numero di conversazioni quotidiane possibili, caricamenti di file solo di piccole dimensioni e altro).

Come funziona Lumo

Lumo si basa su modelli linguistici come Nemo e Small 3 di Mistral, OpenHands 32B di Nvidia e Olmo 2 dell’Allen Institute for AI. Sistemi anch’essi open source e di dimensioni limitate, il che permette a Proton di sfruttare server dedicati, e collocati in Europa, per il loro funzionamento.

È una differenza essenziale rispetto ad altre intelligenze artificiali che vantano una particolare attenzione alla privacy. È il caso per esempio di Apple Intelligence, che rimane confinato nel dispositivo per i compiti più semplici, ma che sfrutta invece i modelli GPT di OpenAI quando deve svolgere mansioni più complesse, inviandoli quindi ai server della società di Sam Altman (anche se garantendo all’utente alcune tutele).

Quali sono però le prestazioni di Lumo? Come detto, il sistema di Proton sfrutta modelli più piccoli rispetto alle big tech statunitensi (e anche rispetto ai modelli europei di punta, come Luminous di Aleph Alpha o Mistral Large) e questo inevitabilmente si riflette sulle performance. Lumo è funzionale e svolge tutti i compiti che gli vengono richiesti, ma la qualità dei risultati è inferiore rispetto ai modelli più noti, la personalizzazione è ridotta, si verificano alcuni problemi tecnici anche banali (più volte non sono riuscito a caricare dei pdf o ho ricevuto dei messaggi di errore, probabilmente a causa di un sovraccarico dei server) e spesso le risposte giungono molto più lentamente di quanto avviene con la concorrenza.

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