Grandi aspettative ma anche una certa cautela: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in agricoltura interseca diversi livelli, alcuni dei quali rischiano spesso di essere poco considerati. “L’utilizzo dell’AI è uno dei maggiori fattori di cambiamento nel settore”, sottolinea Feroz Sheikh, Chief Information e Digital Officer di Syngenta Group. E aggiunge: “Chi si occupa di innovazione ha il compito di fare in modo che la sua applicazione permetta di fare fronte a una situazione che, per quanto riguarda la produzione di cibo, vive una situazione emergenziale in cui si prevede che nel 2050 non avremo abbastanza terreno per sfamare la popolazione mondiale”.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Wired Italia a margine della Digital Week di Milano, il manager della multinazionale con sede a Basilea ha affrontato a tutto tondo i temi legati all’adozione delle nuove tecnologie in agricoltura, senza tirarsi indietro rispetto alle perplessità e i timori che suscita in un settore così delicato.
La crisi climatica ha scompaginato le carte
Uno dei fattori che impatta maggiormente sull’agricoltura è la crisi climatica e ambientale che sta interessando tutto il pianeta. Non solo perché il clima sta mutando a un a velocità impensabile fino a qualche tempo fa, ma anche perché ha messo in crisi tutti i modelli su cui erano basate le previsioni.
“Tutti i modelli addestrati con i vecchi dataset stanno fallendo sistematicamente”, spiega Feroz Sheikh. E aggiunge: “L’unico modo per recuperare terreno è quello di implementare sistemi che permettano di raccogliere una grande quantità di dati in tempo reale attraverso l’IoT (Internet of Things -ndr) direttamente sui terreni coltivati”.
Qui, però, si pone uno dei primi problemi. L’accesso ai dati e la loro elaborazione non è alla portata di tutti e, in particolar modo, quello che pesa è l’aspetto quantitativo. Chi ha accesso a un gran numero di dati (le grande aziende agricole) ha un notevole vantaggio rispetto ai piccoli coltivatori. Un aspetto, questo, che porta Sheikh a guardare con favore alla nascita di startup che forniscono servizi basati su dati raccolti in maniera diffusa.
“Questo tipo di servizi possono ridurre la forbice tra grandi e piccoli – sottolinea Sheikh -. Servizi come questi possono essere forniti anche da micro imprese, che si fanno carico di installare i dispositivi IoT o gestire i droni che permettono di monitorare i terreni”.
Lo stato dell’arte
Il valore dell’analisi dei dati
L’applicazione delle nuove tecnologie in ambito agricolo copre diversi aspetti, il primo dei quali riguarda le caratteristiche dei terreni. Syngenta, in questo ambito, ha sviluppato diverse tecnologie che possono dare l’idea delle potenzialità che l’innovazione tecnologica può mettere a disposizione dei coltivatori. “Uno di questi è il sistema di analisi tramite immagini satellitari, che vengono utilizzate per individuare la diffusione dei nematodi (parassiti delle piante invisibili a occhio nudo – ndr) e capire come procedere alla loro disinfestazione”, spiega Sheikh.