Nonostante la propaganda pro o contro certi politici non sia il fine primario questa fanfiction comunque esiste e ha un’influenza. Lo sa bene Jasmine Crockett, democratica, rappresentante alla camera per lo stato del Texas, che è una dei soggetti preferiti: “È evidente che l’algoritmo ama il mio nome e quindi la gente fa molte cose con il mio nome” ha dichiarato a Semafor. Infatti una storia su Michelle Obama insultata da un giudice arrogante, andata molto male (solo 72 views) è poi stata rifatta uguale (un remake!) con Kamala Harris, andando ugualmente male, e quando finalmente è stata associata al ben meno noto nome di Jasmine Crockett ha fruttato qualche migliaio di views. Poi l’hanno riproposta di nuovo con un titolo leggermente diverso e lo stesso è andata bene. In questo senso “il mio nome piace all’algoritmo” è effettivamente tutto quello che c’è da dire sulla questione: non c’è un fine politico ma solo economico.
Crockett ha provato a far rimuovere alcune di queste storie, dalle quali solitamente esce bene, ma è apparsa subito come un’impresa futile. Mr. Noah Stories è un canale YouTube ma come è facile immaginare questo tipo di contenuti di bassissima qualità e bassissimo valore produttivo non mancano sui social network, e anzi visto che la scelta dei soggetti al centro delle storie è figlia della popolarità del loro nome e di quanto piaccia agli algoritmi, essere soggetti a fanfiction politica generata con l’AI è in sé un segno di fama raggiunta. Anche perché, specialmente nel caso di figure politiche non di primo piano come Crockett, è facile che queste produzioni raggiungano numeri superiori ad articoli a loro dedicati pieni di fatti veri.
La produzione in AI come noto esiste in un territorio grigio, scarsamente regolamentato e questo tipo di fanfiction che colpisce direttamente i politici sta contribuendo a sveltire i lavori del governo statunitense per un introdurre una regolamentazione più dura. Non tutti però concordano, proprio perché questo tipo di storie tendono a essere ritratti edulcorati dei politici protagonisti (certo, poi se qualcuno “umilia” o “distrugge” qualcun altro ci deve anche essere un “umiliato” e un “distrutto”, che magari ne è meno contento).