Le chat per adulti su ChatGPT arrivano a dicembre

Le chat erotiche su ChatGpt saranno disponibili dal prossimo dicembre in tutto il mondo, come anticipato dallo stesso Ceo di OpenAI, Sam Altman, poche ore fa. La modalità per adulti di conversazioni col chatbot AI più popolare sarà accessibile soltanto a un pubblico maggiorenne, che sia verificato e che richieda espressamente di passare a questo livello successivo. La mossa è molto più che una semplice boutade per venire incontro alle richieste degli utenti che vorrebbero scambi più spinti con l’intelligenza artificiale. È infatti anche una dimostrazione di come OpenAI stia cercando di sfruttare le potenzialità del chatbot fronteggiando le sempre più attuali problematiche relative ai problemi mentali e alle fragilità degli utenti.

Chat erotiche da dicembre

Sam Altman è intervenuto all’evento DevDay 2025 e ha successivamente pubblicato un post sul proprio profilo ufficiale X (vedi sotto) per condividere con la platea globale l’annuncio che dal prossimo dicembre OpenAI consentirà di intrattenere chat erotiche con ChatGpt. Il dirigente ha messo subito in chiaro come l’opzione sarà riservata a utenti maggiorenni verificati – lo scorso settembre è stato attivato il rilevamento automatico dell’età degli utenti assieme all’implementazione dei controlli parentali – che chiederanno espressamente all’AI di rendere più piccanti gli scambi.

Non si è scesi troppo nel dettaglio, quindi non è chiaro quale sarà il limite delle conversazioni nsfw, quel che sembra chiaro è che non si potrà fare sexting con generazione AI di immagini, come invece promettono diversi servizi a pagamento basati su AI. Questa possibilità potrebbe però arrivare da terze parti, visto che applicazioni per adulti basate su ChatGpt saranno accettate – nel rispetto delle future normative condivise – sempre dal prossimo dicembre.

ChatGpt e i problemi mentali

Sam Altman ha già messo le mani avanti sulle possibili critiche già nel suo post su X, dichiarando come questa apertura faccia parte del programma a largo raggio per rendere ChatGpt più divertente e godibile per tutti quegli utenti che non hanno fragilità e problemi mentali oppure tendono a una maggiore predisposizione alla dipendenza. Il numero uno di OpenAI scrive che ora che la società sfrutta nuovi strumenti per mitigare gli effetti potenzialmente dannosi per la fetta sensibile di utenti, è arrivato il momento di sciogliere un po’ le briglie.

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