Sora è definito come il TikTok di OpenAI dato che si può fruire di una pressoché infinita galleria di video verticali da scorrere senza sosta, con gli utenti che non devono nemmeno effettuare alcun upload dato che tutto è già nativamente sulla piattaforma. Ovviamente, i filmati trascendono Sora e sono già sbarcati in modo copioso sugli altri social come lo stesso TikTok oppure come Shorts su YouTube o Reel su Instagram e Facebook. E non sono mancate le critiche.
Critiche e pericoli
Viste le sue prestazioni notevoli, che consentono a questo strumento di intelligenza artificiale generativa di creare video credibili e realistici, sale la preoccupazione per possibili nuove armi al servizio delle fake news. Ci sono numerosi casi di non rispetto del copyright per esempio con l’utilizzo di personaggi di film d’animazione protetti dal diritto d’autore e sono svariate le clip con personalità scomparse, spesso prese in giro in modo becero (come nel caso dei video con Stephen Hawking schernito per la disabilità di cui era affetto). La figlia di Robin Williams, Zelda, ha chiesto esplicitamente di rispettare la memoria di suo padre, utilizzato in centinaia di video.
E mentre lo stesso Ceo di OpenAI, Sam Altman, è tra i più gettonati nelle prese in giro deepfake e promette più controlli per evitare problemi già in corso, i cybercriminali stanno già sfruttano il trend per lanciare campagne di scam via mail e soprattutto infestando gli store di applicazioni per Android e iPhone con software fasulli e malevoli con nome identico a quello originale. Le app vengono cancellate, spesso con qualche ritardo, ma conviene sempre sincerarsi dello sviluppatore prima di installarle, a maggior ragione dato che Sora non è ancora scaricabile in Italia.