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Il codice rosso di OpenAI, perché Sam Altman ha fatto scattare lallarme

Il "codice rosso" di OpenAI, perché Sam Altman ha fatto scattare l'allarme

Nel mondo dell’intelligenza artificiale, i rapporti di forza sembrano essersi capovolti al punto da far scattare un “codice rosso” a OpenAI. Il primo dicembre, secondo quanto riportato da The Information, l’amministratore delegato della società Sam Altman ha diramato una comunicazione interna per chiedere di accelerare i progressi di ChatGPT e annunciare il rinvio di diversi progetti. A mettere in allerta il numero uno della startup è stato il recente lancio dell’ultimo modello di Google, Gemini 3, che supera ChatGPT secondo vari parametri di riferimento e sta raccogliendo grandi elogi sui social.

Il “codice rosso” a OpenAI

Nella nota fatta circolare tra lo staff di OpenAI, Altman ammette che quello attuale è un momento critico per ChatGPT. Per questo, l’azienda rinvierà a data da destinarsi diverse attività legate all’integrazione delle pubblicità, agli agenti AI dedicati alla salute e allo shopping e a Pulse. Altman ha inoltre incoraggiato gli spostamenti temporanei dei dipendenti tra i vari team e ha indetto riunioni quotidiane con i gruppi incaricati di migliorare il chatbot.

La decisione crea una curiosa simmetria con quanto accaduto nel dicembre 2022, quando fu Google a dichiarare il “codice rosso” dopo il boom iniziale di ChatGPT. All’epoca, l’amministratore delegato del colosso Sundar Pichai riassegnò interi gruppi di lavoro allo scopo di velocizzare lo sviluppo di prototipi e prodotti di intelligenza artificiale in grado di competere col chatbot di OpenAI. Ma a tre anni di distanza, il settore dell’AI si trova però in una posizione molto diversa.

Google prova il sorpasso su OpenAI

Lanciato a metà novembre, Gemini 3 ha rapidamente conquistato la vetta della classifica di LmArena, una piattaforma che valuta i modelli linguistici sulla base delle preferenze degli utenti e permette di mettere a confronto due sistemi. L’arrivo della nuova AI di Google è stato accompagnato da lodi misurate da una parte e da un entusiasmo quasi travolgente dall’altro.

Tra le reazioni più visibili c’è stata sicuramente quella dell’amministratore delegato di Salesforce, Marc Benioff, che su X ha annunciato di essere passato a Gemini 3 dopo aver utilizzato ChatGPT ogni giorno per tre anni: “Non ho intenzione di tornare indietro. Il salto in avanti è impressionante”, ha scritto Benioff.

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