Meta ha pubblicato un lungo post sul blog ufficiale per mostrare una piccola anteprima dei visori in fase di studio nei laboratori dell’azienda, in occasione dell’evento Siggraph 2025 in corso a Vancouver in Canada e dedicato alla computer grafica. Le foto dei dispositivi prototipali attirano l’attenzione per via di soluzioni inedite, come la lunghezza non indifferente della parte binoculare del modello noto come Tiramisu che ha l’obiettivo di ricreare una realtà virtuale iper-realistica per profondità di campo, luminosità, contrasto e fedeltà delle immagini.
Sono due i team coinvolti ormai da dieci anni nella progettazione di visori e soluzioni di realtà virtuale di nuova generazione a Meta come il Display Systems Research (DSR) e l’Optics, Photonics, and Light Systems (OPALS), con l’obiettivo di passare il test visivo di Turing ovvero creare un’esperienza virtuale che risulti indistinguibile da quella reale. Il prototipo più sorprendente è Tiramisu, che punta su dimensioni extralarge per garantire il triplo del contrasto rispetto a Quest 3 e una luminosità fino a 1400 nits (14 volte quella di Quest 3). Il risultato è un’immersione totale nei mondi virtuali con colori estremamente vividi, testi ultradefiniti e neri profondissimi.
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Tuttavia ci sono ancora tanti particolari da sistemare a partire dalla scocca imponente e non così comoda, fino all’angolo visivo di circa un terzo rispetto agli attuali visori Meta in commercio. A proposito di angolo visivo, il prototipo Boba 3 (vedi sopra) lo estende quanto più possibile dai 110 gradi di Quest 3 a 180 gradi, con una soluzione pressoché piatta che però garantisce una risoluzione complessiva di 4k per lato, circa sette volte tanto il primissimo Boba apparso diversi anni fa. Il peso complessivo rimane sotto i 700 grammi, garantendo una vestibilità più semplice. Entrambi i visori non si tradurranno in modo diretto in prodotti per il commercio, ma continueranno il lungo percorso di ricerca concentrandosi su determinati ambiti da perfezionare.
