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Quali metodi di studio possono essere utili agli studenti?

Quando frequentavo l’università e avevo poco tempo per preparare i miei esami, una cosa che funzionava molto bene era il “metodo Excel”, che consiste nel fare una tabella che sulla sinistra ha un testo a buchi, che sostanzialmente è un riassunto con le informazioni principali ma anche i dettagli. Al posto delle parole più difficili c’è invece un asterisco e sulla destra c’è la colonna con le risposte che corrispondono alle parole mancanti riga per riga sulla sinistra.

Quindi viene stampato il tabulato e si ritaglia un cartoncino sagomato che di volta in volta copre la riga di destra con i termini difficili da memorizzare. Questo metodo è molto utile in quanto un errore molto frequente consiste nel fatto che gran parte delle persone si allena a incollare le informazioni nella propria testa ma non a tirarle fuori oralmente.

Come affrontare le prove scritte?

Nello scritto ha meno importanza la memoria, ma dipende dalle materie. Per la prova di matematica consiglierei infatti un ripasso intensivo fino all’ultimo momento perché lì ci si può giocare anche un minimo dettaglio di una singola formula.

Per le prove scritte io mi concentrerei sulla singola performance, come fossero atleti. Ad esempio, il nostro cervello è molto sensibile alla qualità dell’aria, può perciò aiutare essere seduti in prossimità di una finestra e chiaramente ritagliarsi il giusto tempo prima per riposarsi e dormire per arrivare rilassati all’esame.

E l’orale?

Per la prova orale è importante applicare metodi che costringono a utilizzare le informazioni e fare collegamenti. Sotto esame, quando si presume che la parte di comprensione sia ormai terminata dopo mesi di studio, è bene concentrarsi su metodi basati sull’auto test, che ti costringono a simulare l’interrogazione, come ad esempio le flash cards o la ripetizione ad alta voce. La cosa più sbagliata è invece continuare a rileggere.

Con le flash cards in particolare, è bene fare una prima ripetizione di tutto e via via dividere i concetti già memorizzati da quelli ancora da memorizzare e, nelle successive ripetizioni, concentrarsi su questi ultimi finché non si sa tutto bene allo stesso modo.

In generale, comunque, è bene andare per step: iniziare con la lettura integrale dei libri, le prime ripetizioni con più informazioni possibili che quindi impiegano più tempo, per arrivare poi via via alle ripetizioni finali in cui sono stati consolidati tutti i concetti ed è possibile aggiungere anche i dettagli più piccoli.

Soprattutto negli ultimi anni, i giovani hanno imparato a utilizzare l’Ai anche per migliorare e semplificare il loro studio. Come utilizzarla al meglio anche in vista della maturità?

Praticamente tutti gli studenti oggi sanno utilizzare l’intelligenza artificiale, ma è bene comprendere quali possono essere gli ambiti in cui il suo uso è realmente utile e quali invece è bene avere le capacità di essere autonomi. Bisogna che le persone che formiamo nelle scuole sappiano funzionare in questo secolo, quindi sfruttando a pieno le AI, ma al tempo stesso che abbiano anche capacità di ragionamento.

L’AI è utilissima per togliere dubbi, o per individuare informazioni mancanti: sono informazioni difficili da reperire ma facili da controllare.

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