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Grokipedia, l’enciclopedia competitor di Wikipedia annunciata da Elon Musk

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Elon Musk non si è mai dimostrato un grande fan di Wikipedia e pensa così a Grokipedia. Già da qualche anno, infatti, il CEO di Tesla non perde occasione per accusare la nota enciclopedia online di essere troppo di parte e di fornire agli utenti informazioni false e tendenziose – tanto da averla chiamata, in più di un’occasione, “Wokipedia”, con un chiaro riferimento all’ideologia “woke”, attenta al razzismo, alle discriminazioni di genere e alle tematiche LGBTQ+ -. Un’antipatia di lunga data, che ora si traduce nell’annuncio di Grokipedia, l’enciclopedia alimentata dall’intelligenza artificiale di xAI. “Sarà un enorme miglioramento rispetto a Wikipedia – ha dichiarato ieri Elon Musk in un post pubblicato su X -. Francamente, è un passo necessario verso l’obiettivo di xAI di comprendere l’Universo”.

Allo stato attuale, l’imprenditore e la sua azienda non hanno fornito ancora alcun dettaglio utile sul funzionamento della nuova enciclopedia competitor di Wikipedia. Non sappiamo, quindi, se proporrà contenuti informativi generati in toto dall’intelligenza artificiale, se avrà delle pagine dedicate a diversi argomenti di interesse oppure se si tratterà di una versione modificata di Grok che risponderà ai quesiti posti dagli utenti. Una cosa è certa, però: Grokipedia sarà “un archivio di conoscenze open source migliore di Wikipedia”. O almeno è così che Elon Musk immagina il suo progetto. Quello che viene da chiedersi, a questo punto, è se l’intelligenza artificiale sia in grado di fornire agli utenti contenuti informativi che abbiano un punto di vista decisamente meno liberale, ma senza eccedere e fornire una visione filonazista delle cose.

La risposta, a quanto pare, è no, soprattutto se consideriamo i precedenti di Grok. Lo scorso luglio, per esempio, dopo un aggiornamento il chatbot di xAI ha assunto una svolta nazista, ha cominciato ad elogiare Adolf Hitler, a sostenere la necessità di un Secondo Olocausto per riportare ordine nel panorama geopolitico internazionale e a criticare lo stesso Elon Musk per alcune delle decisioni prese a fianco del presidente Donald Trump. Inoltre, non è detto che un punto di vista conservatore possa davvero salvare il CEO di Tesla da critiche e commenti negativi. Persino la pagina di Conservapedia – la prima enciclopedia competitor di Wikipedia lanciata dai conservatori nel 2006 – dedicata a Elon Musk restituisce un’immagine non del tutto positiva dell’imprenditore: “All’apparenza, Musk non assume conservatori in posizioni chiave ed è un sostenitore dell’assegnazione di posti di lavoro di alto livello agli stranieri in America. […] La maggior parte delle sue auto Tesla sono prodotte in Cina. Il che è contrario alla posizione America First dei sostenitori di MAGA. A livello personale, Musk ha molti figli senza essere un padre presente nella loro vita quotidiana”.

Considerate tutte queste variabili, quindi, non stupisce che Elon Musk abbia deciso di lanciarsi in un progetto che possa contribuire a ripulire la sua reputazione.

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