Comet, il browser di Perplexity per l’era dell’AI

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Definirlo un semplice browser è limitativo, perché integra anche il chatbot richiamabile ovunque, per esempio per spiegare in termini semplici il contenuto di una chat di gruppo oppure per partire da una ricerca su un itinerario per approfondire un determinato concetto o ancora per generare testo o materiale specifico in risposta a una mail. Inoltre, può organizzare le varie tab aperte.

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Comet cerca di anticipare le esigenze dell’utente, per fornire sempre la giusta sponda al giusto momento. Ci riuscirà? I video d’esempio sono molto interessanti, l’approccio mette assieme quanto già visto con i vari chatbot AI con i nuovi motori di ricerca tipo quello integrato in ChatGPT di OpenAI.

Una lunga lista di permessi richiesti

Al momento, gli utenti che hanno sottoscritto il piano più costoso di Perplexity, quello da 200 dollari al mese, possono provare la nuova funzione. La concorrenza è agguerrita, perché a fianco dei browser tradizionali come Chrome (peraltro già profondamente interessato dall’integrazione di funzioni AI) ci sono progetti simili come Dia di The Browser Company lanciato lo scorso giugno. La sfida più grande sarà quella del grande pubblico, ma anche fare i conti con la privacy e la sicurezza. Dato che l’agente AI dell’assistente deve vedere e comprendere ciò che l’utente sta guardando e facendo al pc, c’è un’inevitabile lunghissima lista di permessi che bisogna concedere a queste soluzioni per poter aprire le porte ai portali e servizi online personali.

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