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Come lintelligenza artificiale generale cambierà il mondo, secondo Demis Hassabis

Come l'intelligenza artificiale generale cambierà il mondo, secondo Demis Hassabis

L’idea di una regolamentazione intelligente ha senso. Deve essere agile, dato che le conoscenze sulla ricerca in questi campi diventano sempre più approfondite. Deve anche essere internazionale. Quello è il problema più grande.

Se si arrivasse a un punto in cui i progressi superano la capacità di mettere in sicurezza i sistemi, vi fermereste?

Non credo che i sistemi di oggi rappresentino un rischio esistenziale, quindi si tratta ancora di una questione teorica. Gli aspetti geopolitici potrebbero essere più complessi. Ma se si hanno abbastanza tempo, abbastanza attenzione e ponderazione, e si usa il metodo scientifico…

Se i tempi sono stretti come dice lei, non abbiamo molto tempo per l’attenzione e la riflessione.

Non abbiamo molto tempo. Stiamo investendo sempre più risorse nella sicurezza e nella ricerca sul controllo e sulla comprensione di questi sistemi, quella che a volte viene chiamata interpretabilità meccanicistica. Allo stesso tempo, servono anche dibattiti sociali sulla costruzione delle istituzioni. Come vogliamo che funzioni la governance? Come possiamo ottenere un accordo internazionale che definisca almeno alcuni dei principi di base con cui questi sistemi vengono utilizzati, impiegati e anche costruiti?

Quanto pensa che l’AI cambierà o toglierà il lavoro alle persone?

In genere si tende a creare nuovi posti di lavoro che utilizzano nuovi strumenti o tecnologie, e che sono effettivamente migliori. Vedremo se questa volta sarà diverso, ma nei prossimi anni avremo strumenti incredibili che aumenteranno la nostra produttività e ci renderanno quasi superuomini, almeno un pochino.

Se l’Agi sarà in grado di fare tutto ciò che possono fare gli esseri umani, allora viene da dire che potrà fare anche i nuovi lavori.

Ci sono molte cose che non vorremmo far svolgere a una macchina. Un medico potrebbe essere aiutato da uno strumento di AI, o addirittura potremmo avere un medico AI, ma non vorremmo mai un infermiere robot: l’aspetto empatico di quel tipo di assistenza ha qualcosa di intrinsecamente umano.

Cosa immagina quando pensa a dove saremo tra vent’anni? Secondo le sue previsioni, l’Agi sarà ovunque?

Se tutto va bene, dovremmo essere in un’epoca di abbondanza radicale, una sorta di età dell’oro. L’Agi può risolvere quelli che io chiamo i problemi “nodo radice” del mondo: curare malattie terribili, darci una vita più sana e più lunga, trovare nuove fonti di energia. Se tutto questo accadrà, sarà un’epoca all’insegna della massima prosperità, in cui viaggeremo verso le stelle e colonizzeremo la galassia. Credo che questo inizierà ad accadere nel 2030.

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