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Come ByteDance è diventata leader in Cina anche tra i chatbot di intelligenza artificiale, scalzando DeepSeek

Come ByteDance è diventata leader in Cina anche tra i chatbot di intelligenza artificiale, scalzando DeepSeek

Lanciata nel 2023, Doubao è stata progettata fin dall’inizio per essere più “umana”. A differenza della maggior parte dei chatbot di intelligenza artificiale più diffusi, l’icona dell’app mostra un avatar femminile in stile cartoon, con un caschetto corto che accoglie gli utenti al primo avvio dell’app. Il nome stesso, Doubao, significa letteralmente “panino al vapore con pasta di fagioli” e, secondo quanto dichiarato nel 2024 dal vicepresidente di ByteDance Alex Zhu, richiama “il soprannome affettuoso che si darebbe a un’amica intima”.

“Rispetto alle app di intelligenza artificiale occidentali, Doubao trasmette un’atmosfera più calda e accogliente, spiega Dermot McGrath, investitore e esperto di tecnologia con sede a Shanghai. “ChatGPT, ad esempio, dà l’idea di uno strumento che apri per completare un compito e poi chiudi. Doubao invece offre più funzionalità e un’interfaccia utente più colorata, che ti invoglia a restare più a lungo”.

Doubao è molto più di un chatbot

Doubao offre agli utenti un po’ di tutto: è come avere ChatGPT, Midjourney, Sora, Character.ai, TikTok, Perplexity, Copilot e molto altro riuniti in un’unica applicazione. Permette di chattare tramite testo, audio e video; può generare immagini, fogli di calcolo, presentazioni, podcast e video di cinque secondi; consente a chiunque di creare un modello personalizzato per scenari specifici e di ospitarlo sulla piattaforma Doubao perché altri possano usarlo. Uno degli aspetti più importanti dell’app, però, è la sua profonda integrazione con Douyin, la versione cinese di TikTok, che le permette sia di attirare utenti dalla piattaforma video sia di reindirizzare traffico verso di essa.

In un certo senso, la strategia ambiziosa di ByteDance per Doubao si è rivelata esattamente ciò che gli utenti cinesi stavano cercando. A poco più di due anni dal lancio, Doubao è diventata silenziosamente la piattaforma di intelligenza artificiale più utilizzata in Cina, soprattutto tra chi ha poca familiarità con l’AI. Eppure, in Occidente il suo nome è quasi sconosciuto.

“È pensata per persone che non sono particolarmente esperte di tecnologia, che magari preferiscono la chat vocale e l’interazione video al testo, spiega Irene Zhang, ricercatrice di ChinaTalk, una newsletter dedicata alla tecnologia cinese. “Alcuni dei primi utenti di Doubao di cui ho sentito parlare erano le nonne e le zie dei miei amici”.

Se DeepSeek dà l’impressione di essere “un’app di intelligenza artificiale di prima generazione, simile ai primi tempi di ChatGPT”, Doubao rappresenta invece la seconda generazione di piattaforme di AI in Cina, spiega Poe Zhao, analista tecnologico di Pechino e autore della newsletter su Substack Hello China Tech. Doubao “integra un insieme di funzionalità più ampie, segnali visivi chiari, una guida costruita su contesti d’uso pratici ed elementi che semplificano sensibilmente l’impiego dei modelli linguistici di grandi dimensioni. Tutto questo la rende molto più accessibile al grande pubblico”, aggiunge Zhao.

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