I modelli dell’azienda ovviamente non sono perfetti. Nella frenetica corsa allo sviluppo di AI affidabili, Google ha avuto qualche problema sul fronte dell’accuratezza (come dimostrano soprattutto gli strafalcioni delle sue AI Overview). Paradossalmente, però, digerire petabyte di immagini satellitari e trovare le tendenze è un compito più semplice per l’AI.
Google afferma che AlphaEarth è in grado di generare dati sufficientemente accurati fino a un’area di 10 metri. Anche se il sistema non è immune da errori, le informazioni che produce sembrano essere più precise del 23,9% rispetto ad AI analoghe (Google non ha fatto nomi, ma ci sono diverse aziende che lavorano in questo campo da anni, come Privateer).
Come funziona AlphaEarth
Video: Alpha Earth FoundationPer testare il nuovo sistema, Google ha collaborato con una serie di partner, come MayBiomas in Brasile e il Global ecosystems atlas, due enti che hanno l’obiettivo di classificare meglio gli ecosistemi non mappati, come le fitte foreste pluviali, i deserti e le zone umide.
“Comprimere tutte le informazioni disponibili su un pezzo di terra in modo tradizionale è un compito molto difficile, che richiede letteralmente ore e ore e ore di preparazione“, ha dichiarato Tasso Azeved, fondatore di MayBiomas. Dopo aver lavorato con Google ai test di AlphaEarth negli ultimi 18 mesi circa, Azeved afferma che il software semplifica l’analisi di ampie porzioni di foresta pluviale, senza però superare la capacità di archiviazione del gruppo. “Non siamo nemmeno andati vicino a fare tutto ciò quello che avremmo potuto“, dice Azeved.
Google sta integrando AlphaEarth in misura limitata all’interno di Earth engine, la piattaforma cloud di analisi geospaziale lanciata per la prima volta nel 2010 e adottata da agenzie e aziende come la Nasa, Unilever e il Servizio forestale degli Stati Uniti.
In passato, Earth engine elaborava ed esaminava dati satellitari che sono stati poi utilizzati per creare mappe interattive ad alta risoluzione della deforestazione a livello globale o per offrire immagini dettagliate degli specchi d’acqua e del loro cambiamento nel tempo. Ora, le istantanee annuali prodotte da AlphaEarth saranno disponibili sotto forma di dataset per monitorare le tendenze a lungo termine. Secondo un rappresentante di Google, queste informazioni potranno essere sfruttate per realizzare mappe personalizzate più avanzate dagli utenti che hanno nozioni basilari di programmazione.
Per quanto riguarda la privacy, Google ci tiene a rassicurare chi potrebbe non vedere di buon occhio un sistema in grado di scandagliare immagini satellitari. L’azienda afferma che i dati di AlphaEarth non comprendono singoli oggetti, persone o volti.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.