Carboni ancora eleggibile

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Per quanto si siano intravisti confortevoli, la Nazionale cerca rinforzi. Si può leggere in quest’ottica la presenza del CT Spalletti nella recente amichevole dell’U21, atta a monitorare qualche giovane prossimo al salto di categoria, ma anche le voci arrivate dalla Francia su un contatto fra la FIGC e l’entourage di Rayan Cherki, franco-algerino del Lione ma con gocce di sangue pugliese nelle vene.
In attesa di capire se ci sia un seguito alla soffiata di RMC Sport, passiamo in rassegna gli oriundi più preziosi con i presupposti per una chiamata in azzurro. Scopriamo così che i talenti maggiori sono ad un palmo di naso. Il primo della lista è Matias Soulé, già avvicinato dalla Federazione italiana ma senza successo. L’argentino della Roma ha fatto una scelta di cuore ma c’è ancora tempo e modo per fare marcia indietro.
Le regole della FIFA, infatti, consentono un cambio di bandiera se il giocatore in questione ha giocato un massimo di tre gare, amichevoli e ufficiali (escluse fasi finali di un torneo continentale o mondiale, condizione che fa decadere ogni possibilità di “sostituzione”), con la Nazionale A corrente, di cui l’ultima entro il 21° anno di età e vecchia di almeno tre anni. Tutto purché già in possesso del passaporto del Paese che vuole rappresentare prima dell’esordio in competizione ufficiale.
Italia: gli oriundi ancora convocabili
Allo stato attuale, con un valore di mercato minimo di 4 milioni di euro, ci sono 34 professionisti con secondo passaporto azzurro mai convocati da nessuna selezione e 10 che hanno fatto parte di una Nazionale senza mai esordire. Insomma, da un lato abbiamo tre giocatori di Serie A (Lucas Beltrán, Gabriel Strefezza e Martín Payero) e uno di B (Cristian Shpendi), dall’altro il genoano Alan Matturro e lo juventino Facundo González, già nel giro dei nomi attenzionati dall’Uruguay.

Al limite Valentin Carboni (alla prossima con l’Argentina è out) e Léo Ortiz, quest’ultimo finito sulle pagine della stampa italiana perché seguito da Giuntoli. A 28 anni non ha ancora esordito con il Brasile ma lo ha accompagnato in varie occasioni, fra cui la Copa América 2021, dove restò sempre in panchina. E poi, ovviamente, Cherki. Uno che ha fatto le Olimpiadi con la Francia (2 gare), uno definito da uno dei suoi primi allenatori “un alieno per come stravolge le partite con gesti tecnici a noi sconosciuti (Cyrille Dolce a 20 Minutes). Tanta roba… per chiunque.