Stagione 2024/25
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La fama non è tutto, nemmeno il valore di mercato, e talvolta anche i big finiscono dietro il banco degli imputati e conseguentemente in panchina. Ne ha fornito un esempio la Serie A con la parabola di Rafael Leão, quattro volte in panchina nelle prime 11 partite dell’anno, una senza nemmeno alzarsi dal seggiolino accanto a Fonseca.
Scelta giusta o sbagliata non sta a noi dirlo. Quel che possiamo comunicare con certezza, però, è la top11 dei calciatori più preziosi ad aver giocato meno nell’estate-autunno 2024/25, infortunati cronici esclusi. Del resto, in giro per il mondo, di rinunce tecniche se ne contano a iosa.
Partiamo da un caso limite: il Chelsea della <<tripla>> panchina. “Se inizio a pensare di avere 43 giocatori, non è una cosa buona”, aveva lanciato l’allarme il tecnico dei Blues Enzo Maresca quando si era ancora agli albori dell’annata.
Meno di 200′ in campionato, nessun lungodegente
Cinque mesi dopo, uno dei giocatori richiesti sul mercato, Kiernan Dewsbury-Hall, pagato fra l’altro oltre 35 milioni di euro, si ritrova ai margini della squadra. Cinque convocazioni in Premier League e solo 43 minuti accumulati. Un numero quasi maledetto, insomma. L’abbondanza, non di minutaggio, non fa bene, né a Londra, né nel resto dell’Inghilterra. Vedi i casi di João Félix, di Nkunku o Kiwior, o la grafica qui sopra.
Serie A: big meno impiegati nel 2024/25
Situazioni così drastiche in Italia se ne vedono meno ma qualche mugugno si inizia a sentire. Lascia perplessi la gestione di Douglas Luiz, l’innesco del mercato estivo della Juventus. Chi lo aspettava nelle vesti di trascinatore si è dovuto ricredere, senza perdere (ancora) le speranze. Ambientamento macchinoso, collocazione tattica incerta, fastidi muscolari = 2 presenze da titolare in Serie A e meno di 300 minuti all’attivo. Quasi la metà del compagno di reparto Khéphren Thuram (502′), con cui molti pensavano potesse far coppia, e dell’altro neo-bianconero Teun Koopmeiners (559′), arrivato a Torino praticamente due mesi dopo.
Escludendo i lungodegenti (Schuurs, Scalvini, Scamacca e il rientro dell’ultim’ora Ferguson) e chi ha cambiato casa ma da comprimario (Josep Martínez, Rafa Marín), i sacrificati che fanno più scalpore sono Michael Kayode e Mario Hermoso. L’azzurrino non rientra nei piani della Fiorentina e, come già accaduto in estate, il pensiero di una cessione torna a farsi vivo. Idem per lo spagnolo della Roma, giunto nella Capitale con ben altri propositi. Titolare sì in Europa League ma soltanto quaranta minuti con De Rossi e 107 con Juric in campionato. Andrà meglio con Ranieri?