La storia vera che ha ispirato il personaggio di Sofia in The Penguin

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The Penguin è la serie tv rivelazione di quest’anno: lo spin-off di The Batman sta strabiliando tutti.

Colin Farrell è tornato a calarsi nei panni del Pinguino, il villain della storia di Batman, per la miniserie targata HBO. La prima stagione, attualmente in onda, sta raccontando l’ascesa al potere del Pinguino nel sottobosco criminale di Gotham City. Puntata dopo puntata The Penguin sta conquistando il pubblico e sta raccogliendo gli applausi della critica. Ad esempio vi abbiamo raccontato come il quarto episodio abbia battuto un record: è uno dei meglio recensiti di sempre su IMDb. Colin Farrell ha raccontato la sua esperienza sul set e il percorso attraverso cui si è calato nel personaggio: «Non trovavo più me stesso. Esperienza molto potente». Nella serie tv c’è un’attrice, che sta svettando sopra gli altri membri del cast: parliamo di Cristin Milioti. L’interprete si è calata nei panni di Sofia Falcone, la figlia del defunto boss che, prima della morte, comandava il mondo criminale di Gotham City.

Ma lo sapete che questo personaggio di The Penguin è ispirato (in parte) a un personaggio realmente esistito?

Naturalmente gli sceneggiatori per delineare la storia di Sofia Falcone hanno attinto ai fumetti scritti da Jeph Loeb e Tim Sale. Per dare maggiore profondità al suo personaggio, però potrebbero essersi ispirati alla vicenda di una donna realmente esistita. Parliamo di Rosemary Kennedy, da molti considerata la Kennedy dimenticata. Rosemary era la sorella maggiore di John F. Kennedy, che era considerata troppo difficile e ingestibile da suo padre, Joseph P. Kennedy Sr. Per questo motivo l’ha fatta lobotomizzare quando aveva 23 anni e l’ha rinchiusa in un istituto per oltre 60 anni. Si tratta di una storia che ha tanti punti in comune con quella di Sofia Falcone in The Penguin.

Quanto c’è di Rosemary Kennedy in Sofia Falcone?

La sceneggiatrice Lauren LeFranc ha confermato che queste analogie non sono affatto casuali. Ha rivelato a IndieWire in una recente intervista di aver voluto raccontare la dimenticata storia di Rosemary Kennedy attraverso il personaggio di Sofia Falcone: “Rosemary è stata messa in un istituto psichiatrico e sottoposta a lobotomia, e poi la sua storia è finita, la sua narrazione non è mai stata raccontata oltre, cosa che ho sempre trovato affascinante, tragica e terribile. Con la storia degli istituti psichiatrici, di solito qualcuno diceva che una donna era ‘isterica’, e non sappiamo davvero a cosa equivalesse questo, e poi la mettevano dentro. Quindi ho detto a Matt all’inizio: ‘Vorrei che Sofia venisse dall’Arkham State Hospital’, e lui era a bordo, cosa di cui sono molto grata perché Matt ha la capacità di dire assolutamente no, e invece ci si è appoggiato”.

Secondo lei, sta proprio in questo la forza di The Penguin: nel fatto che i personaggi, pur non discostandosi troppo dal mondo dei fumetti, abbiano delle caratteristiche che li fanno sembrare realistici.

Ha aggiunto: “Sebbene questi personaggi siano più fedeli ai personaggi dei fumetti, evocano maggiori connessioni emotive nel pubblico, facendoli sembrare persone che potrebbero realmente esistere nel mondo reale. Matt non ha mai voluto fare un adattamento diretto di un fumetto. Diceva: ‘È fantastico che esistano queste storie, ma mi piacerebbe crearne di nuove’. Voleva creare un nuovo canone“.

Che cosa ci aspetta nei nuovi episodi? Non lo sappiamo, ma quel che è certo è che grazie a The Penguin Cristin Milioti non è più solo quella di How I Met Your Mother.





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