bastava una parola per far bannare tutti

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Activision ha dichiarato di aver corretto un exploit di Ricochet, l’avanzata tecnologia alla base del sistema anti-cheat di Call of Duty Warzon e Modern Warfare 3. Nel suo comunicato, il publisher ha annunciato che la vulnerabilità consentiva di ingannare il sistema e, in questo modo, far bannare ingiustamente gli altri giocatori. “Solo un piccolo numero di giocatori è stato coinvolto dall’errore”, ha spiegato l’azienda.

Tuttavia, il fondatore di una popolare piattaforma specializzata nella vendita di cheat sostiene che l’exploit fosse ben più grave di quanto comunicato da Activision. La ricostruzione fatta da zebleer, il fondatore di Phantom Overlay, dipinge un quadro piuttosto assurdo. Per far bannare un qualsiasi giocatore, era sufficiente digitare un semplice contenuto testuale all’interno della chat di gioco.

UNA SOLA PAROLA PER BANNARLI TUTTI

Attraverso il cosiddetto stream sniping – cioè l’uso di tecniche e cheat per finire nella stessa lobby di uno streamer e molestarlo -, era virtualmente possibile far bannare qualsiasi creatore di contenuti. E non solo.

In sostanza, tra le varie modalità in cui opera Ricochet c’è anche quella di scansionare la memoria del PC per individuare indizi che facciano pensare all’uso di software per ottenere un vantaggio illecito nelle partite. Sfruttando questa conoscenza, fino a poco fa era possibile far bannare chiunque semplicemente scrivendo un messaggio nella chat di gioco o nelle richieste d’amicizia.

Siccome tra le firme che Ricochet riconosce come prova dell’uso di trucchi c’è anche il seguente testo:

54 72 69 67 67 65 72 20 42 6f 74 (Trigger Bot)

per far bannare qualcuno non bisognava fare altro che scrivere qualcosa sulla falsa riga di “Nice Trigger Bot dude!“. I ban inflitti con queste modalità erano permanenti.

PRESI DI MIRA I CREATORI DI CONTENUTI

Activision sostiene che solamente una minoranza esigua di giocatori sia stata afflitta dal problema, ma zebleer è d’altro avviso. Secondo l’hacker, si parla di migliaia di giocatori, inclusi diversi creatori di contenuti.

L’azienda si sarebbe accorta del problema e avrebbe iniziato ad investigare solo dopo che l’exploit era stato usato per prendere di mira alcuni nomi di alto profilo della scena dell’esport e dello streaming.

Zebleer indica BobbyPoff, uno streamer di Call of Duty, come una delle persone bannate a causa dell’utilizzo dell’exploit in questione. Ban inflitto lo scorso 3 ottobre e poi rimosso solamente poche ore fa. Il ban permanente ha ovviamente generato discussioni all’interno della community e BobbyPoff, assieme agli altri streamer coinvolti, è stato ingiustamente dileggiato e accusato di aver costruito la sua carriera sull’inganno. Ma ora sappiamo che le cose non stanno affatto così.





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