Intervista Daniel Mosquera: “Milan, mi piacerebbe giocarci”

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Centravanti del Verona 

Intervista Daniel Mosquera:

©TM/IMAGO

Pronti via e doppietta al Napoli, la futura capolista della Serie A, sconfitta proprio e solo in quell’occasione. Questo il biglietto da visita di Daniel Mosquera ai tifosi del Verona, oggetto misterioso per i più ma non al tecnico degli scaligeri. “Quando sono arrivato in Italia per firmare il contratto, Zanetti mi ha confessato di avermi visto all’opera durante la finale della Liga Dimayor I 2024 (vinta dal colombiano con Atlético Bucaramanga, nda). Ero convinto che non mi conoscesse”.

Pensiero strano solo per chi non conosce l’umiltà e il carattere del ragazzo. “Quando lasciai l’América de Cali ero mentalmente scarico, non mi reputato all’altezza della situazione. Nel nuovo club mi hanno accolto bene e ho sentito grande fiducia, aspetto fondamentale per il successo che ho ottenuto. La stessa cosa mi è successa all’Hellas. Il tecnico ha dimostrato di credere in me, concedendomi il tempo per ambientarmi. Tempo che sto sfruttando appieno”, rivela i giocatori ai microfoni di Transfermarkt.

“L’esperienza all’América, un colosso in Colombia, mi è stato molto utile per quello che sto vivendo oggi”.

Serie A: Daniel Mosquera sogna il Milan

Una scommessa da soli settecentomila euro che il DS Sean Sogliano si augura di vincere, dando alla punta la possibilità di conquistarsi prima la piazza e poi un top club, così come già successo di recente ad altri giocatori misconosciuti passati in gialloblù. Del resto Mosquera sa già dove vorrebbe arrivare.

Mi piacerebbe giocare nel Milan. Lavorerò sodo per averne la possibilità.

Una destinazione molto gradita ai colombiani come rivelano le recenti interviste di Transfermarkt a Kevin Castaño e Jhon Solís, rispettivamente centrocampisti centrali del Krasnodar e del Girona.

“Sono cresciuto guardando Carlos Bacca, Cristian Zapata, Mario Yepes“, prosegue il bomber del Verona. “È per questo che mi piacciono i Rossoneri, fra le grandi d’Europa e in Italia”. L’obiettivo è San Siro, stadio che ha dato anche dispiacere ai suoi connazionali, vedi il recente infortunio di Duván Zapata, avversario dell’Inter col Torino. “Lui e Jhon Córdoba sono modelli per me. Sono attaccanti potenti, rapidi e prolifici. […] Zapata ha grande qualità, anche per questo è da tanto in Italia e fin qui lo avevo visto solo in televisione. In generale cerco di imparare da chiunque, provando a migliorare sempre il mio stile di gioco”.

Un passo per volta, insomma. “Qui (in Serie A, ndt) il livello tecnico e il ritmo gara sono alti, si lavora con intensità. L’aspetto mentale è importante, fa molto come ti poni. Se la mente è convinta che tu sia capace ti aiuta, indipendentemente dalla difficoltà del livello in cui sei”. Anche se si tratta di Nazionale. “Per me è importante essere nell’orbita della Colombia. È un sogno da realizzare, vorrei vivere quei momenti. Sarebbe bello fare quel tipo di esperienza, ma ora mi concentro più sul fare bene qui e aspettare l’opportunità di indossare i colori del mio Paese”.



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