66 della Serie A all’estero
©Galatasaray SK
Una maglia e un legame più aperto. È questa la condizione base dei giocatori in prestito, da tempo un ruolo che non è tarato ad hoc per chi ha bisogno di mettere minuti nelle gambe. Lo dimostrano come, situazioni al limite o meno, anche i big abbiano imparato a non disdegnare la formula meno nobile del mercato. Meno nobile ma non meno preziosa. Non a caso a capo di un’ipotetica classifica dei calciatori via a titolo temporanea figuri un certo Victor Osimhen. Valore di mercato: 100 milioni di euro, quindicesima “prezzatura” a livello mondiale prima degli aggiornamenti parziali dei valori di mercato per le top leghe e non (appuntamento con la Serie A per il 18 ottobre. Segnatelo!)
Il nigeriano si è ritrovato al Galatasaray dopo aver rifiutato Al-Ahli e Chelsea nelle battute finali del deadline day estivo, contribuendo a far salire così il volume di atleti parcheggiati lontano dal proprio box dei club della Serie A. Si parla di circa il 12% dei componenti del massimo campionato italiano ma il numero di chi ha scelto un’esperienza oltre Alpi e mari è in evidente crescita. Sessantasei professionisti e il Napoli torna spesso, non solo per il suo ex-uomo di punta in attacco. Hanno scelto la via estera anche Jesper Lindstrøm (Everton), Natan (Betis), Jens Cajuste (Ipswich Town), Walid Cheddira (Espanyol), per un totale di VdM bloccato di 150 milioni di euro tondi tondi.
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Ingressi e uscite per club
Praticamente il 35% del valore della rosa ora nelle mani di Antonio Conte. Conseguenze di un mercato che dà e toglie, vedi Jean-Clair Todibo, che sembrava destinato alla Juventus e poi accasatosi al West Ham. Gli Hammers potrebbero riscattarlo per 40 milioni di euro, che frutterebbe al Nizza la somma più alta mai raggiunta per una cessione. Ma questa è un’altra storia…
