Serie A 2ª per spese
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Il 30 agosto sarà tempo di deadline day, quello che sancirà la chiusura dei trasferimenti verso i maggiori campionati europei. Inizierà la Ligue 1 (alle 23), seguiranno Serie A, Premier League, LaLiga e Bundesliga, dove l’ultimo contratto accettato sarà un secondo prima della mezzanotte. Più in là il rompete le righe in Portogallo e Olanda (2 settembre) o in Turchia (13 settembre). Lo spauracchio costituito dalla Saudi Pro League, invece, sarà vivo fino al 2 settembre.
Bilancio di mercato: scende il conto delle spese mondiali
In attesa dei colpi di coda è già possibile tracciare un’analisi quella che è stata la prima finestra 2024/25. Il giro d’affari è stato finora di 6,44 miliardi di euro, oltre un miliardo in meno rispetto ad un anno fa di questi tempi. Segno di spending review calcistica che ha coinvolto i due poli cardine del 2023, Inghilterra e Arabia, con quest’ultima disposta ad immettere meno denaro in circolo rispetto ai proclami (207 Mio. € questa estate contro i 950 di quella passata).
Il volume di affare inglesi è stato del 40% in meno e il campionato francese gli è andato a ruota (-36%), mentre più vicina ai suoi standard la Serie A (-14%), grazie alla ritrovata vivacità della Juventus (oltre 160 Mio. € senza contare i riscatti futuri) e dell’Atalanta.
Mercato per club
Spese ed entrate
Più saldo
Il campionato italiano, fra l’altro, si riconferma il più spendaccione dopo quello inglese, con un saldo attuale fra entrate e uscite in rosso (ca. 225 Mio. €, anche qui secondo sempre alle spalle del colosso Premier League).
Fra le prime 20 leghe per spese effettuate la Serie B è una delle poche in attivo (+71,6 Mio. €), unica di livello inferiore insieme alla Championship. La Cadetteria ha messo in circolazione quasi il doppio de LaLiga 2 (51,4 Mio. € contro 27,7 Mio. €), con la Spagna che si consola per avere l’unica lega top europea ad aver guadagnato più che speso, senza dimenticare di aver aggiunto al suo parco stelle un certo Kylian Mbappé.
