Apple dimostra che il Digital Markets Act non funziona

Prosegue la crociata di Apple contro il Digital Markets Act. Dopo aver chiesto la sua abrogazione e contestato gli obblighi della legge in tribunale, l’azienda di Cupertino ha ora pubblicato uno studio (PDF) per dimostrare che il rispetto del DMA non comporta benefici per gli utenti.

Gli sviluppatori non riducono i prezzi delle app

Il Digital Markets Act (DMA) ha imposto diverse modifiche allo store di Apple. Gli sviluppatori possono informare gli utenti che esistono metodi di pagamento esterni e le app possono essere scaricate anche da store di terze parti. La Commissione europea ha inflitto una sanzione di 500 milioni di euro per il mancato rispetto del primo obbligo. L’azienda di Cupertino ha presentato ricorso, ma nel frattempo ha apportato ulteriori cambiamenti allo store.

Uno degli obiettivi del DMA è ridurre i prezzi degli acquisti in-app e degli abbonamenti, in quanto gli sviluppatori pagano commissioni più basse. In base allo studio commissionato da Apple ad Analysis Group, quasi tutti gli sviluppatori hanno mantenuto i prezzi originali, nonostante la riduzione delle commissioni totali (dal 30% al 20%) in vigore da marzo 2024.

Sono state considerate circa 21.000 app a pagamento o con acquisti in-app e circa 41 milioni di transazioni nei tre mesi precedenti e successivi all’introduzione delle nuove commissioni. Nel 91% dei casi, il prezzo è rimasto lo stesso o è aumentato, nonostante una diminuzione complessiva delle commissioni di circa 20,1 milioni di euro (l’86% a favore di sviluppatori non europei). Il prezzo delle altre app (9%) è diminuito solo del 2,5% in media.

Anche considerando la Core Technology Fee, i risultati non cambiano, in quanto questa commissione viene pagata solo per un numero ridotto di app (circa il 20%). In definitiva, Apple sottolinea che il DMA non ha avuto nessun beneficio per gli utenti. Invece ha portato solo meno sicurezza e privacy. Un portavoce ha dichiarato:

Il DMA non è riuscito a mantenere le promesse, offrendo meno sicurezza, meno privacy e un’esperienza peggiore per i consumatori in tutta Europa. Questo studio fornisce ulteriori prove del fatto che il DMA non sta apportando benefici ai consumatori in termini di prezzi più bassi. Allo stesso tempo, sappiamo che la regolamentazione sta creando nuove barriere per innovatori e startup, esponendo i consumatori a nuovi rischi.

A fine giugno, Apple ha introdotto altre modifiche con commissioni variabili in base ai livelli di servizio dello store. La Commissione europea deve ancora stabilire se soddisfano gli obblighi del DMA.

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