La Fiorentina si toglie lo smoking e si mette lelmetto: le parole di Vanoli e del ds Goretti –

In casa Fiorentina ha da ieri avuto inizio un nuovo corso: quello con Paolo Vanoli (QUI le sue parole) come guida tecnica e Roberto Goretti (QUI le sue parole) come nuovo direttore sportivo. Nonostante i due fossero già attivi nei rispettivi ruoli a Marassi contro il Genoa, quest’oggi i due sono stati presentati all’interno della sala stampa del Viola Park.

“Perché questa sfida?” Le prime parole del tecnico varesino: “Perché so cos’è Firenze e so che la società ha dimostrato di avere una grande crescita. Queste sfide mi motivano, mi danno energia, ma soprattutto non mi fanno paura. So che la strada sarà lunga e difficile ed è per questo che dovremo essere lucidi. Per uscire da questa situazione servirà tempo, sacrificio e lavoro. Lasciamo stare il mercato di gennaio. Ho sentito molte cose sulla preparazione estiva: non mi voglio paragonare a una persona che qua ha fatto cose per il bene della Fiorentina (Pioli, ndr), parlare di questo o del mercato non sarebbe corretto. Pensiamo alla prossima partita, che sarà per noi importante e difficile”.

Il tecnico ha poi parlato anche della difesa, la peggiore della Serie A in questo momento: “Se guardiamo i dati bisogna ammettere che dobbiamo lavorare un po’ su tutti. Prima vogliamo ripartire dalle cose più semplici, dalla compattezza. Prendiamo tanti gol da calcio piazzato e in un allenamento ho provato la marcatura a uomo sui corner. Dobbiamo avere più attenzione, si è visto anche sui gol presi a Genoa. Cambio di assetto? L’anno scorso sono partito con delle idee, poi con l’infortunio di Zapata ho capito che dovevo cambiare qualcosa. Oggi però ripartiamo dall’ABC, poi possiamo cambiare e pensare anche a qualcosa di nuovo. A Genoa non siamo stati bravi a chiudere la partita, ma abbiamo capito che il pareggio almeno dovevamo portarlo a casa. Noi dobbiamo provare a vincere, ma non dobbiamo perdere”.

Infine, tra i vari temi sollevati a Firenze e toccati dallo stesso Vanoli, c’è anche quello della presunta scarsa forma dei giocatori: “Ho sentito molte cose sulla preparazione estiva: non mi voglio paragonare a una persona che qua ha fatto cose per il bene della Fiorentina (Pioli, ndr), parlare di questo o del mercato non sarebbe corretto. Pensiamo alla prossima partita, che sarà per noi importante e difficile. Se guardiamo i dati bisogna ammettere che dobbiamo lavorare un po’ su tutti. Prima vogliamo ripartire dalle cose più semplici, dalla compattezza. Prendiamo tanti gol da calcio piazzato e in un allenamento ho provato la marcatura a uomo sui corner. Dobbiamo avere più attenzione, si è visto anche sui gol presi a Genoa. Cambio di assetto? L’anno scorso sono partito con delle idee, poi con l’infortunio di Zapata ho capito che dovevo cambiare qualcosa. Oggi però ripartiamo dall’ABC, poi possiamo cambiare e pensare anche a qualcosa di nuovo. A Genoa non siamo stati bravi a chiudere la partita, ma abbiamo capito che il pareggio almeno dovevamo portarlo a casa. Noi dobbiamo provare a vincere, ma non dobbiamo perdere”.

Per quanto riguarda Goretti, in primis ha spiegato com’è maturato l’addio di Pioli: “a società è stata pronta, poi i fatti essenziali sono sempre conditi da una serie di notizie che non sempre sono vere. Dalle dimissioni di Pradè, al Lecce, fino a Pioli, tutti si sono rivelati pronti. Su Pioli è stata una decisione sofferta e un’ammissione che abbiamo sbagliato tutti. Lui è stato esonerato, non ha mai chiesto una buonuscita e pensava di poter risolvere la situazione. È stata una decisione umanamente e professionalmente sofferta. Così come l’addio di Pradè, che un anno fa mi ha coinvolto in questa avventura e lo ringrazio. Abbiamo deciso di fare un reset perché i risultati si vedono dalla classifica. Dobbiamo trasmettere ai calciatori che ci sarà da soffrire e che questa situazione durerà a lungo”.

Per quanto riguarda la campagna estiva, il neo ds ha aggiunto: “Siamo responsabili tutti. Io sono stato per 15 mesi collaboratore di Pradè, analizzando tutte le situazioni. Io ho sempre espresso la mia opinione e svolgevo le mie mansioni. Ho fatto il direttore sportivo per 12 mesi e in questi 15 mesi mi sono approcciato alla Serie A come direttore tecnico. Ci dobbiamo sentire tutti responsabili e dire che abbiamo sbagliato. Ci sono cose buone da cui ripartire ma ora dobbiamo tracciare una linea e andare avanti. Se mi sento un ds traghettatore? Quello che succederà da oggi sarà responsabilità mia. La mia prima decisione è stata prendere Vanoli. Ragionerò come se dovessi star qui 10 anni, consapevole di poterci stare una settimana”.

Visite totale 1 , 1 visite oggi
Scorri verso l'alto