Il nuovo Predator sa come farsi notare e rendere la sua caccia degna di nota. Uscito nel weekend, Predator: Badlands ha sorpreso le aspettative registrando un debutto trionfale al botteghino, confermando che il franchise, dopo quasi quarant’anni, è ancora capace di imporsi come uno dei marchi più solidi della fantascienza d’azione.
Negli Stati Uniti, il film diretto da Dan Trachtenberg ha incassato 40 milioni di dollari nel weekend di apertura, segnando il miglior esordio nella storia della serie e superando il record precedente di Alien vs. Predator, che nel 2004 aveva raccolto 38 milioni – e curiosamente questo nuovo film ha “rubato” qualcosa proprio da Alien. Il risultato assume ancora più rilievo se si considera che gli analisti prevedevano un incasso iniziale compreso tra i 25 e i 30 milioni. Il successo di Badlands arriva in un momento di difficoltà per il mercato americano, dopo un ottobre fiacco dominato da flop come Tron: Ares di Disney e The Smashing Machine di A24. Secondo Paul Dergarabedian di Comscore, «Predator: Badlands mostra quanto il mercato possa essere imprevedibile: basta un successo imprevisto per rimettere in moto l’intera industria».
A trainare l’exploit è stata la combinazione tra recensioni positive, passaparola entusiasta e un rating PG-13, più accessibile rispetto al tradizionale divieto ai minori di 17 anni che ha caratterizzato gran parte della saga. Il pubblico ha premiato il film con un voto “A-” nei sondaggi di CinemaScore, mentre le sale Imax, Dolby e 3D — con biglietti più costosi — hanno contribuito per il 59% agli incassi totali. A livello internazionale, Badlands ha aggiunto altri 40 milioni di dollari, portando il totale globale a 80 milioni, un risultato incoraggiante per una produzione costata 105 milioni. Guardando ai risultati complessivi della saga, è possibile che questo titolo si imponga come il miglior incasso assoluto del franchise: Predator del 1987 ha incassato 98 milioni globali, il sequel uscito tre anni dopo si è fermato a 57 milioni, mentre Predators del 2010 è risalito a 127 milioni e quello del 2018 (The Predator) ha portato la saga a quota 160 milioni di dollari. Meglio ancora ha fatto Alien vs. Predator, che guida il gruppo con 177 milioni di dollari. Per Disney e 20th Century Studios, è un ritorno alla forma dopo una serie di uscite sottotono e un segnale di fiducia in vista dei prossimi titoli di fine anno come Zootopia 2 e Avatar: Fire and Ash.
La critica ha accolto favorevolmente il film. Peter Debruge, capo redattore di Variety, ha definito Badlands «il film più interessante — e il migliore con il titolo “Predator” — dai tempi dell’originale del 1987». Molti recensori hanno lodato la regia di Trachtenberg, già autore di Prey e del recente e apprezzato film animato Predator: Killer of Killers, sottolineando come il regista sia riuscito a bilanciare tensione e spettacolo, ridando energia a un marchio che sembrava aver perso slancio.
Ambientato in un paesaggio ostile e selvaggio, Predator: Badlands racconta la storia di un cacciatore alieno emarginato, interpretato da Dimitrius Schuster-Koloamatangi, che stringe un’alleanza inattesa con una giovane terrestre, interpretata da Elle Fanning. Insieme affrontano una minaccia che mette alla prova entrambi e ridefinisce le regole della caccia. Il film si presenta come una storia autonoma all’interno dell’universo Predator, ma mantiene il tono viscerale e la tensione che hanno reso iconico l’originale con Arnold Schwarzenegger.
Con il miglior debutto nella storia del franchise e un’accoglienza entusiasta da parte del pubblico, Predator: Badlands sembra aver riacceso l’interesse per una saga che molti consideravano al capolinea, riaffermando il fascino intramontabile del suo cacciatore più letale. E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
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