YouTube ha annunciato una serie di aggiornamenti per la sua app TV che trasformano il salotto di casa in una sorta di centro commerciale interattivo, dove si può guardare un video di unboxing e comprare subito quel prodotto dal telefono. Due tap e fatto. Come? Con i codici QR per l’acquisto diretto.
I creator possono taggare prodotti specifici nei loro video, e questi tag generano codici QR che appaiono sullo schermo. Basta scansionare il codice con il telefono, e ci si ritrova direttamente sulla pagina del prodotto da acquistare.
Questa novità arriva in un momento molto felice per YouTube. Secondo Nielsen, ad aprile YouTube rappresentava il 12,4% del tempo totale trascorso dal pubblico davanti alla TV. È una percentuale che supera colossi come Disney, Paramount e Netflix. In altre parole, YouTube non è più solo “quella cosa dove guardare video di gattini e tutorial di trucco“, è diventato un player legittimo nel territorio dove un tempo regnavano sovrani i network televisivi e i servizi streaming.
E con 35 miliardi di ore di visualizzazioni per contenuti legati allo shopping solo nell’ultimo anno, YouTube ha capito che c’è una miniera d’oro da sfruttare. Il numero di canali che guadagnano centinaia di migliaia di dollari o più dalle schermate televisive è aumentato di oltre il 45% nell’ultimo anno. Questi non sono numeri da sottovalutare, sono segnali che l’ecosistema creator sta evolvendo verso qualcosa di più complesso e lucrativo.
I codici QR per l’acquisto diretto non sono esattamente una novità. Roku li usa, Peacock pure. Ma YouTube sostiene che la sua implementazione è diversa perché mira specificamente ad aiutare i creator a vendere i loro prodotti collegandoli direttamente ai negozi online. È merchandising diretto senza intermediari inutili.
La piattaforma sta anche testando la possibilità di mostrare prodotti in momenti specifici e programmati all’interno dei video. Immaginiamo di guardare un video di cucina e, esattamente quando lo chef tira fuori quella padella particolare, appare un QR code che permette di comprarla. È product placement portato al livello successivo, dove lo spettatore ha il controllo di trasformare immediatamente l’interesse in acquisto.
L’intelligenza artificiale per migliorare la risoluzione dei video
Sul fronte della qualità video, YouTube sta facendo un paio di mosse interessanti. Le miniature ora possono arrivare fino a 50 MB invece dei precedenti 2 MB, il che significa che si potranno vedere le anteprime in risoluzione 4K nitide. L’azienda sta anche sperimentando caricamenti di video più grandi con creator selezionati.
Ma la parte più ambiziosa è l’upscaling basato sull’intelligenza artificiale. YouTube introdurrà una funzione che converte automaticamente i video caricati a risoluzioni inferiori in full HD, con piani futuri per supportare l’upscaling a 4K. L’obiettivo è prendere tutto quel vecchio contenuto girato con videocamere di dieci anni fa e renderlo decente sugli schermi moderni.
YouTube rassicura che i creator manterranno il controllo sui contenuti originali e che gli spettatori potranno comunque scegliere di guardare i video nella risoluzione originale. È un tentativo di evitare le polemiche che hanno travolto Netflix quando ha fatto la stessa cosa con programmi più vecchi, ma con risultati imbarazzanti.
YouTube sostiene che la sua tecnologia sarà migliore, ma è tutto da vedere. L’efficacia dipenderà da quanto bene l’algoritmo riesce a interpretare contenuti vecchi senza introdurre artefatti strani o dettagli inventati. Se riesce a fare un lavoro decente, potrebbe davvero allineare l’esperienza televisiva di YouTube a quella dei concorrenti che producono contenuti nativamente in alta risoluzione.
Ricerca contestuale e anteprime immersive
Gli altri aggiornamenti puntano a migliorare la scoperta dei contenuti. Le anteprime immersive aiutano gli spettatori a sfogliare i video in modo più coinvolgente, per avere un assaggio di cosa aspettarsi.
La ricerca contestuale è un’altra novità interessante. Quando si avvia una ricerca direttamente dalla pagina di un canale, YouTube darà priorità ai video di quel creatore nei risultati invece di mostrare l’intero catalogo della piattaforma. È un modo per aiutare gli spettatori a trovare esattamente quello che cercano senza perdersi nel mare magnum di contenuti.


