Termina ufficialmente in queste ore il supporto fornito da Microsoft a Windows 10. Il ciclo vitale del sistema operativo è giunto al capolinea, dopo oltre 10 anni. Molti si stanno chiedendo se sia il caso di passare al successore Windows 11 e con quali modalità. La risposta alla prima domanda è semplice: Sì, se possibile
. Qui è dove elenchiamo i requisiti richiesti per effettuare l’upgrade che, lo ricordiamo, è gratuito per tutti coloro che li soddisfano.
I requisiti per passare da Windows 10 a Windows 11
Prendiamo come riferimento quanto riportato sul sito del gruppo di Redmond, con la lista delle componenti hardware necessarie per eseguire l’OS più recente. Eccole.
- Processore a 64 bit o SoC (system on a chip) da almeno 1 Ghz con due o più core;
- 4 GB di RAM;
- dispositivo di archiviazione da almeno 64 GB;
- firmware compatibile con UEFI, avvio protetto;
- Trusted Platform Module 2.0;
- scheda video compatibile con DirectX 12 o versione successiva con driver WDDM 2.0;
- schermo con risoluzione almeno 720p e diagonale maggiore di 9 pollici;
- connessione a Internet e account Microsoft per la configurazione iniziale.
Chi ha poca dimestichezza con le specifiche tecniche può scaricare ed eseguire l’applicazione Controllo integrità del PC. Una volta avviata, dopo una rapida verifica confermerà o meno la possibilità di passare a Windows 11.
Quali sono le alternative, in caso di esito negativo? C’è sempre la possibilità di installare il sistema operativo più recente sui PC non compatibili, ricorrendo ad alcuni workaround, ma lo sconsigliamo: potrebbero verificarsi problemi.
Se l’acquisto di un nuovo computer al momento è fuori discussione, niente panico. È comunque possibile ottenere un anno di aggiornamenti extra grazie al programma ESU (Extended Security Updates) a cui accedere gratuitamente, a patto di utilizzare un account Microsoft. Altrimenti, ci sono diversi OS che possiamo definire più leggeri dal punto di vista dei requisiti, perfetti per regalargli una seconda vita.